Nella tarda mattinata di mercoledì, il dipartimento della salute del Victoria ha implorato chiunque sia stato al Grand Chancellor hotel il 30 dicembre o dopo di isolarsi e contattare immediatamente la hotline del coronavirus.
Le autorità sanitarie del NSW hanno rilasciato un avviso simile, chiedendo a chiunque sia stato in questo albergo dal 30 dicembre, sia come viaggiatore di ritorno che come membro del personale, di sottoporsi immediatamente al test e di isolarsi per 14 giorni dall'ultima visita all'hotel, indipendentemente dal risultato del test.
Queste persone dovrebbero anche contattare con NSW Health per telefono per ulteriori consigli.
In un'intervista sul programma con Sunrise giovedì mattina, la premier del NSW Gladys Berejiklian ha affermato che non è possibile "impedire" che la variante contagiosa proveniente dal Regno Unito arrivi in Australia.
"Dobbiamo ammettere che finché permettiamo agli australiani di tornare in Australia non saremo in grado di far sì che la variante non entri in Australia", ha affermato Berejiklian.
“Dobbiamo presumere che le persone con la variante più contagiosa e virulente saranno in quarantena".
"Non possiamo fermare questa variante del virus, dobbiamo essere onesti su questo da subito."
L'avvertimento è arrivato quando l'hotel di Brisbane è stato chiuso per una pulizia profonda dopo che sei persone - quattro ospiti in quarantena, una donna delle pulizie ed il suo partner - hanno contratto la variante altamente contagiosa del coronavirus.
La premier Annastacia Palaszczuk mercoledì ha dichiarato che tutti e sei i casi sono in isolamento, e si trovavano al settimo piano dell'hotel quando erano in quarantena in periodi diversi.
Tutte le 129 persone che erano state ospitate nell'hotel per la quarantena verranno ora trasferite in un altro hotel e sottoposte al test, mentre le 226 persone che hanno lavorato presso l'hotel dal 30 dicembre saranno isolate e testate.
"Il governo del Queensland ha notificato la NSW Health che ci sono persone del NSW che hanno soggiornato in questo albergo e che da allora sono tornate nel NSW", ha dichiarato NSW Health.
"NSW Health sta collaborando con Queensland Health per identificare queste persone in modo che i nostri rilevatori di contatti possano fornire consigli sulla salute pubblica e informazioni aggiornate non appena disponibili".
Recarsi nel Queensland dalle "zone rosse" di Greater Brisbane e Greater Sydney rimane vietato.
Il governo statale ha difeso le sue severe restrizioni ai confini.
Mentre lo stato ha riaperto il confine con il NSW regionale, migliaia di residenti del Victoria sono rimasti bloccati a Greater Sydney per quasi due settimane.
Con il sistema del "semaforo", chiunque entri in Victoria da un altro stato deve richiedere un permesso, mentre coloro che entrano da zone "arancioni" come il NSW regionale devono essere testati entro 72 ore dal loro ritorno.
Solo chi riceve l'esonero dal dipartimento sanitario può entrare da una zona "rossa".
Quasi 83.000 persone hanno ricevuto il permesso da quando il sistema è entrato in vigore lunedì, circa tre ore dopo il previsto a causa di un problema tecnico.
I ministri del governo del Victoria Luke Donnellan e Martin Pakula hanno difeso il sistema mercoledì in due conferenze stampa separate.
Donnellan ha affermato che le restrizioni alle frontiere si basano su consigli di salute pubblica e hanno preso in considerazione il numero di casi attivi in ciascun stato ed i casi di cui non si conosce l'origine.
"Ciò che può sembrare brutale e indifferente e è fatto nell'interesse dei residenti del Victoria interessi per garantire che non dobbiamo dichiarare un altro lockdown", ha affermato Donnellan.
"L'idea di dire semplicemente lascia che le cose vadano come vadano e poi occuparci di nuovo delle conseguenze — non credo che questo sia quello che i residenti del Victoria desiderano".
Donnellan ha affermato che "non si sa" se il governo cambierà il suo approccio alla gestione del virus perché le persone "stanno diventando scontrose".
Pakula, nel frattempo, ha dichiarato che i residenti del Victoria tuttora in altri stati potranno ritornare "n po' alla volta".
Pakula ha difeso la decisione di consentire a 1200 tennisti e al loro staff di supporto di entrare nel Victoria da giovedì, in vista degli Australian Open che inizieranno l'8 febbraio.
Tutti dovranno essere messi in quarantena in uno dei tre hotel per due settimane, sebbene ogni giocatore e una persona di supporto potranno lasciare le loro stanze per il training.
Saranno testati quotidianamente per COVID-19.
"Abbiamo la responsabilità di riportare le persone a casa - e lo stiamo facendo - e abbiamo anche la responsabilità di proteggere il nostro incredibile calendario di grandi eventi e di proteggere l'economia dello stato", Pakula ha dichairato in una conferenza stampa.
"Non è una scelta tra una cosa e l'altra."
Ma il Gran Premio d'Australia di Formula Uno non andrà avanti come previsto a marzo.
Mercoledì, nel Victoria non e stato registrato nessun caso di coronavirus per un'intera settimana, con tre casi in quarantena in albergo.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
I test per il coronavirus ora sono ampiamente disponibili in tutta Australia. Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.
La app di tracciamento del coronavirus del governo federale COVIDSafe è disponibile e può essere scaricata dall’app store del vostro telefono.
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