Mercoledì, il Primo Ministro Scott Morrison ha annunciato il divieto di riunioni al coperto di 100 o più persone e ha detto agli australiani di non andare all'estero.
Ma ha detto che le scuole dovranno rimanere aperte, in quanto, come ritenuto dalle autorità sanitarie, ciò non mette a rischio la salute dei bambini.
Il comitato principale per la protezione della salute australiano - composto da funzionari sanitari federali, statali e territoriali - ha informato che le funzioni essenziali, tra cui scuole, università, luoghi di lavoro e trasporti pubblici, non devono smettere di funzionare.
Se le scuole chiudessero, ciò avrebbe “un impatto del 30% sulla disponibilità degli operatori sanitari", ha affermato il primo ministro, aggiungendo che ciò "metterebbe a rischio la vita delle persone".
Inoltre, qualunque sia la strategia adottata dal governo, questa dovrà essere mantenuta per almeno sei mesi, e chiudere le scuole per un lungo periodo di tempo avrebbe grandi ripercussioni sull’istruzione dei giovani australiani, e sulla società australiana in generale, ha spiegato il primo ministro.
Ma molti Italo-Australiani hanno espresso disdegno all’idea.
“Assurdo...Davvero assurdo”, ha scritto Mariagiulia Pellegrini sulla pagina Facebook di SBS Italian.
“Bisogna chiudere le scuole se no come l’Italia si chiudono troppo tardi ed è subito pandemia".
"Lock down now the schools!” ha esclamato.
Secondo Elsa Bussolini, la scelta di tenere le scuole aperte porterà ad un rapido peggioramento della situazione.
“Mi sembra pura follia non chiudere le scuole come hanno fatto in Italia, così gli allievi, grandi e piccoli, verranno contagiati, qualcuno morirà e qualcuno, a sua volta, contagerà le famiglie che non potranno più lavorare, con un grosso aggravio sulla Sanità Nazionale. Povera Australia!,” Bussolini ha scritto su Facebook.
Secondo Stefano Grassia non chiudendo le scuole, i bambini, possibilmente portatori sani del virus, potrebbero poi contagiare adulti e anziani.
“Geniale. In Italia il personale sanitario è quasi al 100% contagiato malato o asintomatico". Grassia ha scritto sulla pagina Facebook di SBS Italian.
"Tornano a casa passano il virus ai figli che non si ammalano ma diventano portatori sani. Potremmo fermarci lì. Invece no. I figli vanno a scuola contagiano i compagni di classe i quali portano il virus a casa facendo ammalare il papà, la mamma e magari anche i nonni. Geniale. Geniale…,” ha commentato Grassia.
In una conferenza stampa giovedì, il Chief Medical Officer d’Australia Brendan Murphy ha confermato che il virus di solito non attacca i bambini.
"Sappiamo che laddove il virus è diffuso, pochissimi bambini lo contraggono. Per chi di loro lo contrae, è per lo più lieve. E sembra che i bambini non lo trasmettano ad altri bambini”, ha spiegato il dott. Murphy.
“È più probabile che i bambini contraggano il virus dai loro genitori e la chiusura delle scuole causerebbe problemi non da poco per le famiglie e la società in generale”, ha spiegato.
Secondo il dott. Murphy, se le scuole dovessero chiudere, questo potrebbe mettere più a rischio gli anziani, che sono proprio coloro che si deve proteggere maggiormente.
“Se [i bambini] dovessero rimanere a casa, sappiamo che probabilmente non starebbero a casa, probabilmente si riunirebbero comunque ... o potrebbero venire accuditi da parenti anziani vulnerabili, che sono le proprio le persone per la quale temiamo di più", ha detto il dott. Murphy.
Ma alcuni membri della comunità italo-australiana sono preoccupati per la salute degli insegnanti.
“Quindi per salvare il 30% del personale sanitario, che va tutto il mio grazie, mettiamo a rischio 24 milioni di persone, povere insegnanti che devono lavorare con la paura”, ha commentato Emanuele Esposito sulla pagina Facebook di SBS Italian.
“Sembrerebbe di capire che il personale scolastico in fondo non sia essenziale, e gli insegnanti in genere sacrificabili... ma sono sicuro che è una cattiva interpretazione..”, ha scritto Kilgore Trout sulla pagina Facebook di SBS Italian.
Altri si sono chiesti come sia possibile per le scuole far rispettare la regola di distanziamento sociale a dei bambini.
“Buon fortuna agli insegnati che devono far rispettare a dei bambini la distanza di 1.5 metri!”, ha detto Laura Cionci.
Secondo Francesca Caterina Aronne questa politica è dettata dalla convenienza.
“Al 35% delle persone piace questa decisione perché devono lavorare... e va bene quando lo prendono tutti poi li voglio sentire”, ha scritto.
"Perché ho deciso di tenere i miei figli a casa"
Dozzine scuole indipendenti in tutto il paese hanno chiuso lo stesso, e molti genitori hanno deciso di non mandare i loro figli a scuola, per proteggere se stessi e le loro famiglie dal virus.
Secondo quanto riportato dall’ABC, l'assenteismo arriva fino al 30 percento in alcune aree benestanti.
Kylie è una mamma di due bambini in una famiglia italo-australiana con sede a Melbourne.
Ha detto a SBS Italian che, per lei, mantenere i suoi figli a casa è un modo per aiutare la scuola a far praticare il distanziamento sociale.
"Abbiamo deciso di tenere i nostri figli a casa perché crediamo che meno contatti si hanno all'interno della nostra comunità, maggiore è la possibilità di appiattire la curva e mentre penso che mantenere le scuole aperte sia importante per consentire ad alcune persone di mandare i bambini a scuola, poiché abbiamo la possibilità di tenere i nostri figli a casa, lo stiamo facendo," ha detto in un'intervista con SBS Italian.
“Lo vediamo come un modo di contribuire, lo vediamo come un modo per aiutare gli insegnanti a mettere in atto il distanziamento sociale ove possibile e lo vediamo anche come un un modo per proteggere la nostra famiglia e i nostri bambini", ha detto a SBS Italian.
Silvia, un'insegnante italo-australiana, è d'accordo.
"La mia opinione come insegnante: se sei comunque a casa e in grado di occuparti adeguatamente dei tuoi figli, fallo. Aiuta ad alleggerire scuole e insegnanti", ha detto.
"Se devi andare a lavorare, specialmente in campo medico, mandali a scuola”, ha dichiarato.
"Applaudo anche alle scuole che, nonostante debbano rimanere aperte, stanno mettendo in atto iniziative come ad esempio orari di inizio scaglionati", ha aggiunto.
“Se davvero non possiamo chiudere le scuole, possiamo tutti fare del nostro meglio per aiutarle", ha concluso, parlando con SBS Italian.
"È necessario un approccio uniforme"
Non tutti nella comunità italo-australiana sono felici del fatto che alcune scuole indipendenti abbiano scelto di chiudere di loro iniziativa.
La Scots School, una scuola privata di Albury-Wodonga, ha deciso di chiudere, ed ha esteso le vacanze di Aprile di una settimana cosicché gli studenti ritorneranno il 5 maggio
"Penso che dovremmo imparare dagli errori di altre nazioni e chiudere tutto”, un genitore i cui figli sono iscritti alla The Scots School ha detto a SBS Italian.
“Io di conseguenza ho dovuto prendere ferie non pagate dal mio lavoro”.
“Questa decisione sta creando ulteriore stress per le famiglie della scuola in un momento che già di per se è stressante,” ha dichiarato il genitore
"C’è bisogno di un approccio uniforme".
Uno spererebbe che se le scuole chiudono, questo avvenga con delle disposizioni date dal governo per quanto riguarda le ferie”, ha dichiarato.
Se ritenete di aver contratto il virus, chiamate il vostro medico invece di recarvi al centro medico di persona, o contattate la hotline nazionale sul Coronavirus al numero 1800 020 080. Se fate fatica a respirare, chiamate il numero 000.

Australians have been urged to stay around 1.5 metres away from each other whenever possible. Source: Leon Neal/Getty Images