Il sondaggio è stato condotto dalla University of Technology Sydney e dall'Università del New South Wales.
Secondo la professoressa associata dell'UNSW Bassina Farbenblum, il sondaggio ha riscontrato che più della metà delle persone intervistate non consiglierebbe l'Australia come destinazione per studiare o per una vacanza lavoro.
"La maggior parte degli studenti e dei backpackers, ovvero il 59%, ha affermato che, a seguito della loro esperienza in Australia durante il COVID, ora sarebbero in qualche modo meno propensi o molto meno propensi a raccomandare l'Australia come luogo di studio o di vacanza lavoro", Farbenblum ha dichiarato all'ABC.
Il governo federale ha ripetutamente detto agli studenti migranti e ai titolari di visti temporanei di tornare a casa se non possono mantenersi in Australia durante la pandemia.
Un pubblicato il 17 agosto ha rilevato che il 60% ha perso il lavoro da marzo e poco meno della metà salta regolarmente i pasti per risparmiare denaro.
Secondo il sondaggio di Unions NSW:
- Il 60% ha perso il lavoro
- il 39% ha dichiarato di non avere abbastanza denaro per poter coprire le proprie spese basilari.
- Il 25% ha indicato che le loro di lavoro sono state notevolmente ridotte
- Il 31% non ha soldi per pagare l'affitto e prevede lo sfratto imminente
- Il 3% ha dichiarato di essere senza casa
- Il 26% condivide una camera da letto per risparmiare denaro
- Il 46% salta i pasti regolarmente
ll ministro ad interim dell'immigrazione Alan Tudge ha dichiarato a SBS News in un comunicato: "C'è sempre stata un'aspettativa che i titolari di visto temporaneo siano in grado di mantenersi da soli mentre si trovano in Australia".
"In linea con questo principio, abbiamo consentito ai titolari di visto temporaneo di accedere alla loro pensione e siamo stati flessibili sulle modalità di visto".
"Dobbiamo dare priorità ai cittadini australiani e sui residenti permanenti".
Il dipartimento degli affari interni ha dichiarato all'ABC che il governo ha stanziato 7 milioni di dollari in finanziamenti alla Croce Rossa per fornire aiuti di emergenza ai titolari di visti temporanei.
"I titolari di visti temporanei [sono] anche in grado di accedere ai servizi di soccorso di altre organizzazioni comunitarie che ricevono un totale di $200 milioni di nuovi finanziamenti", si legge nel comunicato.
Secondo il comunicato, anche che le restrizioni di 20 ore settimanali di lavoro sono state allentate per gli studenti internazionali che lavorano nel settore sanitario, nell'assistenza agli anziani o con un fornitore di assicurazione per disabili.
Pierpaolo, Mara e Georgia sono tre ragazzi italiani in possesso di un visto per studenti che vivono in Australia da più di tre anni.
Come tanti altri studenti, anche loro sono stati fortemente colpiti dallo scoppio della pandemia.
“A seguito del lockdown, mi sono ritrovata senza lavoro e siccome avevo un contratto casual non ho alcun tipo di diritto”, ha dichiarato Mara.
Anche Georgia ha affermato che “non appena tutte le restrizioni sono cominciate, non sono più riuscita a trovare un impiego stabile ed ho dovuto reinventarmi a livello professionale”.
“Io non faccio parte della fascia più colpita, ma mi sono comunque trovato in una situazione molto diversa da quella in cui mi trovavo prima”, ha affermato invece Pierpaolo.
Allo scoppio della pandemia, il governo Morrison aveva dichiarato che gli studenti che non erano in grado di potersi mantenere avrebbero fatto meglio a tornare al proprio Paese d'appartenenza.
Questa politica è stata accolta in maniera negativa da Pierpaolo , secondo cui “gli studenti, oltre ad essere parte integrante della società, danno un contributo notevole all’economia del Paese”.
"Non veniamo agevolati in alcun modo nel restare”, ha aggiunto.
Per Georgia questa politica risulta essere “offensiva".
"Noi studenti siamo una colonna portante dell’economia, oltre che pagare regolarmente le tasse”, ha dichiarato.
Per Mara, più che offensiva, la politica risulta invece essere “miope". Ma per la studentessa milanese, "dove non è arrivato lo stato, sono arrivati invece i privati. Sono stata infatti supportata da enti privati e da cittadini australiani”, ha spiegato.
Mara ha un consiglio per chi pensa di venire in Australia.
"Magari consiglierei di aspettare almeno un anno prima di venire così che le cose si possano stabilizzare”.
I residenti dell'area metropolitana di Melbourne sono soggetti alle restrizioni della fase 4 e devono rispettare un coprifuoco tra le ore 8pm e le ore 5am. Durante il coprifuoco, chi si trova a Melbourne può solo uscire di casa per motivi di lavoro, motivi essenziali di salute, per prestare cure o per ragioni di sicurezza.
Tra le 5am e le 8pm, chi vive a Melbourne può uscire di casa per fare esercizio, per acquistare beni di prima necessità, per andare a lavorare, per ricevere assistenza medica, o prendersi cura di un parente malato o anziano.
Tutti gli abitanti del Victoria devono indossare una mascherina quando escono di casa, ovunque vivano.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.