Ha avuto il via nella giornata di domenica dall'ospedale Spallanzani di Roma il programma di vaccinazione nazionale anti-COVID.
Secondo Carlo Fusi, direttore del quotidiano il Dubbio "sono molti a sperare che l'avvio di questo programma riporti il Paese verso la normalità, ma la verità è che al momento il virus è ancora fuori controllo, con centinaia di focolai che continuano ad imperversare in tutta Italia".
Punti chiave
- Il programma nazionale di vaccinazione anti-Covid ha avuto il via la scorsa domenica dall'ospedale Spallanzani di Roma
- Secondo il piano del ministero della salute dovrebbero essere 11 milioni gli italiani che riceveranno il vaccino entro la fine di aprile
- Il vaccino sarà gratuito per tutti, ma la Costituizione non prevede che possa essere obbligatorio
L'obiettivo è di vaccinare la maggior parte della popolazione entro il prossimo autunno
Nella prima fase, saranno i professionisti sanitari, il personale di ospedali e servizi territoriali oltre che gli ospiti e il personale dei presidi residenziali per anziani ad essere vaccinati.
Seguiranno poi altre categorie prioritarie come le forze dell'ordine e il personale scolastico, anche se i dettagli non sono ancora stati definiti.
Nel mondo sono già oltre 4 milioni le persone che hanno ricevuto il vaccino. ma se per alcuni il programma rappresenta un simbolo di speranza, per altri costituisce invece un compromesso inaccettabile.
"La Costituzione non permette che il vaccino sia reso obbligatorio per tutti" spiega Carlo Fusi,
"Anche il ministro della pubblica amministrazione ha già specificato che neanche i dipendenti pubblici dovranno obbligatoriamente sottoporsi al vaccino".
Riascolta qui l'intervento integrale del giornalista Carlo Fusi:
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Al via le vaccinazioni anti-COVID, gli italiani vedono la luce in fondo al tunnel
SBS Italian
11:32
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