Martedì Morrison sembrava suggerire che le dosi che il governo australiano si era assicurato attraverso varie negoziazioni fossero state bloccate prima che arrivassero nel Paese.
L'Unione Europea mercoledì ha negato di aver bloccato il trasporto di 3,1 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca in Australia.
In una conferenza stampa mercoledì, Morrison ha dichiarato che stava semplicemente affermando che il governo australiano ha basato il piano di distribuzione dei vaccini contro il COVID-19 nel Paese sugli accordi raggiunti attraverso varie contrattazioni.
"Voglio sottolineare che ieri non ho fatto nessun commento sulle azioni dell'Unione europea", ha dichiarato il primo ministro.
"Suggerire che io ieri abbia in qualche modo criticato l'Unione europea sarebbe del tutto errato", ha aggiunto.
Alla base della questione vi è la carenza di vaccini AstraZeneca nell'Ue e i ritardi nelle consegne del vaccino in Australia.
Morrison ha difeso il modo in cui il governo australiano ha risposto alle accuse di non aver rispettato la tabella di marcia della distribuzione del vaccino nel Paese.
"È semplice matematica. 3,1 milioni su 3,8 milioni di dosi non sono arrivate in Australia", ha dichiarato.
"Questo ovviamente ha avuto un impatto molto significativo sulla distribuzione anticipata del vaccino".
Un portavoce della Commissione europea ha dichiarato che l'unica richiesta di esportazione che è stata respinta su quasi 500 ricevute è stata quella di 250.000 dosi verso l'Australia a marzo.
"Non possiamo confermare alcuna nuova decisione di bloccare le esportazioni di vaccini verso l'Australia o verso nessun altro Paese", ha affermato il portavoce in una conferenza stampa in Europa martedì.
Morrison ha anche dichiarato che intende scrivere ad AstraZeneca per aiutarli a produrre un milione di dosi in più.
"Posso assicurarvi che il primo milione di questi vaccini sarà utilizzato per sostenere lo sforzo umanitario che stiamo effettuando nella Papua Nuova Guinea", ha affermato.
A Morrison è stato anche chiesto se l'Australia sarebbe disposta a rinunciare a ulteriori dosi dalla sua fornitura interna per aiutare la Papua Nuova Guinea, che è alle prese con il rapido diffondersi del COVID-19.
"Ovviamente vorremmo ottenere quel milione di dosi [da AstraZeneca]", ha affermato il primo ministro.
"Nel caso ciò non avvenga, abbiamo lavorato con una serie di altri partner in tutto il mondo per vedere come potremmo risolvere questo problema".
"Stiamo anche valutando cosa potrebbe significare per la fornitura diretta di dosi da parte dell'Australia".
Morrison ha aggiunto che la situazione in PNG è "molto grave".
La nazione ha registrato più di 7.000 casi di coronavirus, con i casi in netto aumento nelle ultime settimane.
Il primo ministro ha respinto le richieste dei laburisti di utilizzare un maggior numero di cliniche per la vaccinazione, spiegando che gli studi dei medici di base sono attualmente l'opzione migliore per le prime fasi della distribuzione che si concentra sulle persone vulnerabili.
Morrison ha ribadito che non vi è alcuna intenzione di includere le farmacie per la distribuzione dei vaccini prima del previsto.
Inoltre ha affermato che le critiche alla distribuzione nazionale del vaccino non hanno preso in considerazione che "le circostanze cambiano" man mano che le cose procedono.
"Ci sono molte variabili in questo processo. Le catene di approvvigionamento vengono interrotte. Emergono nuovi risultati medici che dobbiamo esaminare", ha affermato.
"Assicuro agli australiani che stiamo lavorando tutti insieme per distribuire i vaccini".
L'Ue è alle prese con la carenza di vaccini AstraZeneca, mentre l'azienda cerca di aumentare la produzione.
AstraZeneca sta cercando di produrre 100 milioni di dosi per l'Eu entro la fine di giugno, mentre ne aveva promesse 300.
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