Parte il secondo lockdown a Melbourne: multe salate a chi infrange le regole

A suggestion to keep Victorian borders open for Christmas despite the Omicron threat

A suggestion to keep Victorian borders open for Christmas despite the Omicron threat Source: Getty Images AsiaPac

Per garantire che le misure di sicurezza imposte dal nuovo lockdown vengano rispettate la polizia ha lanciato l’"Operation Sentinel".


Torna il lockdown nell’area metropolitana di Melbourne, la cosiddetta Greater Melbourne, e nella contea di Mitchell: dalla mezzanotte di mercoledì 9 luglio il governo ha imposto il ritorno alla cosiddetta Fase 3 che prevede misure di contenimento più stringenti.

Una decisione determinata dalla nuova ondata di casi di COVID-19 in Victoria; al momento sono oltre 850 i casi attivi nello stato.


 Ci sono quattro ragioni per cui sarà consentito lasciare la propria casa:

  • studio o lavoro, se non è possibile lavorare da casa;
  • per ricevere assistenza medica o assistere altre persone;
  • per l'acquisto di beni essenziali;
  • per fare esercizio fisico, ma senza uscire dalle zone in cui si applicano le restrizioni.

Il Premier Daniel Andrews ha dichiarato che le prossime sei settimane saranno frustranti per coloro che sono in lockdown, ma sono una misura necessaria per prevenire un'ulteriore diffusione del virus. 

“Penso che se lavoriamo tutti insieme durante le prossime sei settimane, per quanto gravoso e frustrante sia riusciremo a superare questa nuova fase di isolamento”, ha affermato il premier. 

Per garantire che le misure di sicurezza imposte dal nuovo lockdown vengano rispettate, il governo ha lanciato l’"Operation Sentinel".

La ministra della Polizia del Victoria, Lisa Neville, ha fatto sapere che le persone che infrangeranno le regole possono aspettarsi di essere individuate e multate pesantemente.

“Sia che venga infranta la quarantena, sia che si organizzino feste o che si invitino amici a casa o nel caso in cui si trovino persone in viaggio verso le zone rurali senza una ragione valida, non mancherà l’intervento della polizia”, ha dichiarato Neville.

Intanto l'intero stato è isolato dal resto d'Australia, da quando è stata implementata, alle 23:59 di martedì, la chiusura dei confini interni.

Inoltra il primo ministro Scott Morrison si sta preparando ad annunciare una riduzione degli arrivi internazionali, per alleggerire la pressione sul sistema di quarantena obbligatoria.
Proprio il sistema di quarantena organizzato per chi ritorna dall'estero sembra essere stato all'origine di un focolaio a Melbourne.

Ma ora l'attenzione si è spostata sul monitoraggio degli arrivi dal Victoria verso gli altri stati.

È notizia recente l'arrivo di un volo Jetstar JQ520 da Melbourne a Sydney, avvenuto alle 18:45 martedì sera che ha visto molti passeggeri appena sbarcati allontanarsi dall'aeroporto prima di essere sottoposti ai controlli anti COVID-19.

La Chief Health Officer, Kerry Chant, ha descritto il caso come un problema sopraggiunto nell’aeroporto, che ha fatto sì che alcuni passeggeri sfuggissero ai controlli mentre i funzionati stavano testando i passeggeri di un altro volo.

Jetstar ha dichiarato di aver "'rimesso a punto" le proprie procedure post-volo e ha chiarito che 89 dei 137 passeggeri erano stati esaminati e avevano ottenuto il via libera prima di lasciare l'aeroporto, mentre 45 dei 48 che non erano stati controllati sono stati ricontattati e sottoposti alle verifiche.

I tre passeggeri rimanenti sono stati riportati alla Polizia del New South Wales.

“Sono ancora molte le persone che agiscono in modo sciocco, egoista e imprudente”, ha dichiarato il Commissioner della Polizia del Victoria, Shane Patton, che ha fatto riferimento ad una festa in una casa, affittata tramite AirBnB nel quartiere di SouthBank a Melbourne, in cui erano presenti 15 ospiti che sono stati tutti multati.

“Alcuni si ostinano a non voler ascoltare, e se l’unico modo che abbiamo per farci ascoltare e far rispettare le regole è fare mute salate lo faremo”, ha affermato Patton. 

La Premier del New South Wales, Gladys Berejiklian, ha invitato i residenti che vivono nelle cittadine vicine al confine con il Victoria a non spostarsi. 

“Il pericolo che una nuova ondata di casi come quella che si è verificata in Victoria possa accadere anche in NSW è alto."

"La possibilità che vengano implementate anche in questi paesi delle misure di sicurezza più severe è altrettanto alto."

Chiedo alle comunità di confine, a Albury o Moama ad esempio, di non viaggiare nello stato a meno che non sia strettamente necessario”.

Lo chef Stefano De Pieri vive a Mildura, una delle località sul confine. 

"Sul ponte [sul fiume Murray che separa Victoria e NSW] c’è una forte presenza della polizia", ha dichiarato a SBS Italian, "ma è anche relativamente facile ottenere un permesso per spostarsi da una zona all’altra".

Ascolta l'intervista a Stefano De Pieri: 
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Parte il secondo lockdown a Melbourne: multe salate a chi infrange le regole

SBS Italian

11:26
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