In , il professor Anthony Scott, esperto di economia della salute all'Università di Melbourne, sostiene l'utilità pragmatica dell'utilizzo di un incentivo economico per spingere gli australiani a vaccinarsi.
In , quasi un terzo degli australiani ha dichiarato di vedere l'opzione di vaccinarsi come improbabile.
Con una delle campagne di vaccinazione più lente nei Paesi sviluppati, l'Australia sembra ora a rischio non solo per la carenza dei vaccini, ma anche per la ritrosia dei propri cittadini e residenti che faticano a vedere un'esigenza urgente per la vaccinazione.
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Nel suo articolo Anthony Scott propone di offrire 50 dollari a persona, e per 10 milioni di australiani il costo totale dell'incentivo sarebbe di 500 milioni di dollari, facilmente e rapidamente recuperabili in un'economia più libera da restrizioni e lockdown sempre dietro l'angolo.
Massimiliano Tani, professore di Finanza alla University of New South Wales di Canberra, si trova d'accordo e sostiene che la politica degli incentivi funziona, ma forse la strategia del "bastone" potrebbe essere più efficace.
Noi siamo molto più sensibili alle perdite che non ai guadagni. Invece che darti 50 dollari dopo il vaccino, te ne prendo 100 dalle tasse se non lo fai.
In alternativa ci potrebbero essere restrizioni che derivano dal non avere una certificazione vaccinale, simili a quelle che Israele ha introdotto con il Green Pass.
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E se pagassimo gli australiani per convincerli a vaccinarsi?
SBS Italian
11:26
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