Il confine tra il Victoria ed il NSW è stato chiuso per la prima volta in 100 anni martedì sera nel drastico tentativo di far sì che i focolai di coronavirus registrati a Melbourne non si propaghino altrove.
Ai residenti del NSW che vivono in paesi vicino al confine vittoriano è stato ordinato di non recarsi in altre parti dello stato, e Berejiklian ha ammonito che potrebbero essere necessarie ulteriori restrizioni per isolare queste comunità.
Punti chiave:
- Registrati 134 nuovi casi di coronavirus nel Victoria
- Restrizioni più severe sono probabili per il paesi di confine tra il NSW e il Victoria
- Tutte le 3.000 persone che vivono nelle 9 torri di edilizia popolare dovrebbero essere testate entro la fine di mercoledì
"La probabilità di contagio nel New South Wales - in seguito a ciò che sta accadendo nel Victoria - è estremamente elevata", ha affermato la premier in una conferenza stampa mercoledì.
"È molto probabile che sia necessario per le autorità introdurre delle restrizioni più severe. Il governo sta valutando quali ulteriori provvedimenti prendere per garantire il mantenimento di queste 'bolle' nei paesi di frontiera".
Mercoledì il NSW ha registrato otto nuovi casi di COVID-19, tra cui sette persone in quarantena obbligatoria in albergo perché appena tornate dall'estero e una donna di 30 anni nel sud-ovest di Sydney. Il caso della donna rimane sotto inchiesta.
Anche un adolescente in vacanza a Merimbula è risultato positivo al virus.
Nel Victoria sono stati registrati 134 nuovi casi mercoledì mattina mentre i residenti di Melbourne si preparano per un lockdown di sei settimane.
Mercoledì il Premier Daniel Andrews ha dichiarato che sono stati registrati 75 casi nei nove palazzi di edilizia popolare tuttora in lockdown totale.
"Stiamo tutti lavorando il più duramente possibile, stiamo tutti facendo del nostro meglio. Sappiamo che stiamo richiedendo molto dai residenti del Victoria, ed è ovvio che non avremmo mai voluto trovarci in questa situazione", ha detto Andrews in una conferenza stampa mercoledì mattina.
A partire da mezzanotte di mercoledì, nel tentativo di contenere l'epidemia.
"Se, nelle prossime sei settimane, ci sarà cooperazione, per quanto doloroso, frustrante e difficile, saremo in grado di ritornare alla normalità", ha affermato Andrews.
"Lavoreremo tutti molto duramente, giorno e notte, per ottenere questo risultato. Naturalmente, ogni residente del Victoria dovrà unirsi a noi in questo sforzo. Sono sicuro che questo avverrà."
Mercoledì Andrews si è anche scusato per le difficoltà che molte famiglie potrebbero sperimentare nelle prossime sei settimane.
"Mi scuso per i disagi, per la grande sfida che molte, molte famiglie del Victoria dovranno affrontare nelle prossime sei settimane. Non siamo nella posizione in cui vorremmo trovarci", ha detto.
"Ma non possiamo ritornare indietro. Non possiamo cambiare quei fattori che ci hanno portato a questo punto. Possiamo solo rispondere in modo appropriato e ciò vuol dire che è di vitale importanza che tutti seguano le regole perché queste regole sono valide per tutti."
Andrews ha dichiarato che le autorità sperano di completare tutti i test per coloro che vivono nelle nove torri di edilizia popolare entro la fine di mercoledì.
Le circa 3000 persone che vivono all'interno delle nove torri sono in lockdown totale.
"Siamo molto fiduciosi che saremo in grado di completare i test oggi", ha affermato Andrews.
"Dico di nuovo a tutti i residenti di queste torri che non saranno soggetti a queste restrizioni per un momento di più di quanto strettamente necessario per la loro sicurezza, salute e benessere, così come per la salute del resto dei residenti del Victoria".
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