Nei prossimi giorni entreranno in vigore nuove leggi che potrebbero impedire a chi è stato sorpreso a fornire documenti o dati falsi di presentare una nuova domanda di visto per i dieci anni successivi.
I cambiamenti alle leggi che regolano l'immigrazione inizieranno a partire dal prossimo 18 novembre, grazie ad un emendamento alle norme attuali. Secondo le regole vigenti, viene impedito di fare domanda a chi abbia fornito informazioni o documenti falsi o ingannevoli nei 12 mesi precedenti alla presentazione della richiesta di visto.
Questo periodo verrà esteso ai 10 anni precedenti, di fatto impedendo a chi è stato colto in fallo di presentare una nuova domanda per quel periodo.
Secondo il ministro per l’immigrazione, Peter Dutton, l’obiettivo dell’emendamento è di impedire una scappatoia comune utilizzata da chi viene scoperto a fornire false informazioni.
“Una volta avvisati dal Dipartimento dell’immigrazione della frode potenziale in corso molti ritirano la richiesta, salvo ripresentarla un anno più tardi una volta scaduti i 12 mesi”.
Con le nuove regole, chiunque fornisca al dipartimento dell’immigrazione, al tribunale di revisione delle pratiche o al tribunale d’appello documentazione fasulla o informazioni false e ingannevoli nei dieci anni precedenti alla domanda presentata, potrebbe venire escluso per i 10 anni successivi dal presentare una seconda domanda.
Il Ministero dell’Immigrazione sottolinea che i richiedenti di visti che forniscono informazioni false, probabilmente dichiarano il falso anche ad altri dipartimenti governativi. Attualmente tali candidati possono attendere il periodo di esclusione di 12 mesi e immediatamente dopo fare richiesta una seconda volta.
Dutton ha dichiarato che un periodo di revisione 10 anni è una misura ”necessaria, ragionevole e proporzionata” per proteggere l'integrità del sistema dei visti.
Secondo l’agente d’immigrazione Jujhar Bajwa, che ha parlato al programma punjabi di Radio SBS, la nuova regola avrà implicazioni profonde per molti richiedenti.
“Molte persone forniscono consapevolmente informazioni false. Prima potevano fare una nuova domanda dopo un anno. Ora che il periodo è stato esteso a dieci anni, queste persone restano effettivamente chiuse fuori dall'Australia”.
A suo parere, tuttavia, molti candidati forniscono informazioni sbagliate per errore e ciò potrebbe impedir loro l’accesso al paese.
“Ti viene chiesto se ti è stato negato un visto prima e se vai da un altro agente d’immigrazione che scrive “no” invece di “sì“ sul modulo - se ti è stato effettivamente negato un visto - le tue prospettive di ottenerne uno per i prossimi dieci anni svaniscono", ha aggiunto Bajwa.
Il Ministero sostiene che i funzionari avranno la discrezionalità per determinare se il richiedente ha deliberatamente presentato documenti fraudolenti e che non ci saranno ripercussioni negative per i richiedenti che forniscono accidentalmente informazioni false o non corrette.
Potrebbero interessarti anche

Visti - ecco cosa cambia con la nuova finanziaria