Anna Minardo, finalista nel Darling Portrait Prize 2020 della National Portrait Gallery di Canberra con il suo ritratto dell'architetto Karl Fender, ha scelto Gemma Sisia come suo prossimo soggetto perché è rimasta colpita da ciò che questa donna australiana è riuscita a creare: una scuola privata gratuita per 1.800 bambini che provengono dalle famiglie più povere della Tanzania.
La scuola di St Judes educa i bambini dalle elementari fino a quando sono pronti per essere ammessi all’università, in un Paese dove, secondo la , circa la metà della popolazione vive sotto la soglia delle povertà internazionale di $1.90 al giorno, ed il 97% della popolazione non ha accesso all'educazione terziaria.
"Prima di tutto mi ha affascinato vedere lei come persona e contemporaneamente tutto quello che ha creato. Ho visto tutti i video possibili immaginabili con questa scuola, che è diventata un esempio di scuola quasi nel mondo", ha detto Minardo in un intervista rilasciata a SBS Italian.
"Sono rimasta affascinata anche dal posto, dal contrasto tra quella povertà assoluta e questa oasi, questa scuola magnifica che lei ha creato con gli anni, e con la volontà sua".
"Tutto l’insieme lo voglio far trasparire da un ritratto — quindi un ritratto molto grande".
Il dipinto è infatti di 1.7 metri per 1.2 metri, e la tecnica è olio su tela di lino.
"Sto lavorando a diversi pezzi del ritratto per capire meglio delle profondità, delle relazioni tra lei e la natura, lei e la scuola, lei e bimbi".

Gemma Sisia con tre studenti alla scuola di St Jude in Arusha, in Tanzania. Source: Supplied
"È un ritratto più complesso degli altri", ha spiegato Minardo.
Sisia è cresciuta in una fattoria di oltre 40 mila ettari e con oltre 80 mila pecore ad Armidale, nel New South Wales, con i suoi genitori e sette fratelli.
Dopo aver studiato per diventare insegnante, e motivata dalla volontà di fare una differenza in Africa dopo aver visto delle foto di bambini che stavano morendo di fame in Etiopia, negli anni '90 si recò in Uganda, dove insegnò come volontaria in una scuola per bambine. Da questa esperienza nacque il suo profondo desiderio di cambiare il destino di almeno alcuni bambini africani attraverso l'educazione.
Durante un safari in Tanzania con un'amica, Sisia conobbe quello che sarebbe diventato marito, che allora lavorava come guida turistica.
Nel 2002 suo suocero, una personaggio di rilievo nel villaggio di Moshono, nel distretto di Arusha a circa 100 chilometri dal monte Kilimangiaro, le diede due acri di terra e le chiese: "Pensi di riuscire a raccogliere abbastanza fondi per costruire una scuola per i bambini di questo villaggio?"
Allora Sisia tornò in Australia, ad Armidale, e da lì cominciò a raccogliere fondi e ritornò in Tanzania con un gruppo di volontari dell'Armidale Central Rotary Club per costruire la prima aula.
"La mia prima donazione è stata di $10 e non ho avevo nessuna esperienza di costruzione prima di trasferirmi in Africa, quindi le probabilità che la scuola venisse completata sembravano piuttosto basse", ha detto Sisia.
Così la scuola prese il nome da San Giuda, il patrono delle cause perse.
Diciotto anni dopo, la scuola ha 1.800 studenti, e questo mese 24 ex-alunni di St Jude si sono laureati.
"Sono gli studenti con cui ho cominciato e ora hanno iniziato a uscire dall'università, e ci sono persone in Australia che hanno fornito a questi studenti borse di studio da quando hanno iniziato il primo anno", Sisia ha spiegato a SBS Italian.
Minardo e Sisia hanno già avuto sei videochiamate e il ritratto è quasi finito.
"[Nel dipinto] lei sta seduta, davanti c’è come un piano, lei sta tenendo una penna, sta in un momento di felicità circondata da bambini dove insegna loro a scrivere", ha detto Minardo, descrivendo il ritratto.
"La sua opera più importante è stata quella di creare questa scuola e quindi questo quadro rappresenta in un certo senso la sua idea che si realizza, che si è realizzata, attraverso questa simbologia di lei che è circondata da bambini in un ambiente luminoso, in quell’Africa."
"Ho voluto rappresentare proprio lei, il suo spirito, il suo desiderio. Non è la sua figura ma è quello che lei ha fatto".
Sisia ha effettivamente cominciato con tre bambini alla scuola di St Jude, ma per Minardo dipingere lo stesso numero di studenti non è stato intenzionale.
"Tre è un numero perfetto che può essere simbolico", ha detto. "A questa coincidenza io non ci ho mai pensato. Non ho mai pensato 'questo rappresenta l’inizio'".
"Questo rappresenta un momento. Un momento che è importante, dove lei vede che questi bambini hanno diritto all'istruzione. Sono così poveri che non possono averla ed è un peccato".
Quando Sisia guarda il quadro, le ricorda come questa scuola sia cominciata dal niente e come sia cresciuta grazie al supporto di moltissime persone.

Source: Foto fornita dalla scuola di St Jude
"Se non avessi avuto il supporto della comunità, la scuola semplicemente non esisterebbe", ha detto a SBS Italian.
"Quando guardo il quadro, mi fa pensare a quanta riconoscenza ho per tutte le persone che mi hanno aiutato a realizzare tutto questo. Mi fa pensare a tutte le persone che mi hanno aiutato fin dall'inizio e che mi stanno ancora aiutando".
"Mi fa pensare a che cosa si può creare quando ognuno fa del suo", ha dichiarato Sisia.
"Abbiamo persone che tutto quello che fanno è condividere post sui social media. Abbiamo altre persone che lavorano alla scuola, abbiamo persone che finanziano le borse di studio, abbiamo altre persone che pagano per il mantenimento degli edifici e delle strutture, e poi abbiamo altre persone che sono contente di pagare per dei lavori invisibili, come ad esempio pagare le bollette internet o riparare gli scarichi delle fognature o le finestre rotte", ha detto Sisia.
Il novanta percento dei finanziamenti della scuola provengono da famiglie australiane che sono diventate sponsor di uno studente o che donano in altri modi.
"Questo mi dice che gli australiani sono persone onorabili, caritatevoli e buone", ha affermato Sisia.
Minardo non sa ancora a quale concorso sottoporrà il suo ritratto l'anno prossimo, ma le piace immaginare il momento in cui molti australiani lo vedranno appeso in un museo o in una galleria d'arte.
"Magari diranno: 'È bello, non la conosco però mi piace perché sembra viva'. Allora poi vai a vedere chi è Gemma Sisia".
"Un ritratto non è una fotografia — ti siedi e ti faccio una foto. Un quadro è una interpretazione. La pittura poi ti permette di abbinare la tecnica con lo spirito. È una sensazione che deve dare il quadro."
"Io rappresento la mia pittura dove colgo lo spirito e l’anima della persona e io voglio rappresentare Gemma e dare la possibilità a chi guarda il quadro di captare la sua gioia e la sua missione in un momento quasi vivo, perché non sembra che lei stia posando."

Source: Foto fornita dalla scuola di St Jude
"Io vorrei andare a conoscerla; se si potesse partire adesso partirei, ma non si può e questo è l’unico modo per dipingere".
"Nel video posso vederla anche da vicino, vedere la pelle. La sensazione delle luci, della sua espressione, i dettagli. Quindi posso captare la sua espressione come se stesse qui".
"Faccio un viaggio in Africa praticamente, attraverso tutti i video che ho. Lo studio qui è tutto tappezzato di foto, di riferimenti", ha detto Minardo.
Durante la pandemia di COVID-19, per aiutare le famiglie degli studenti di St Jude, ogni due settimane il personale ed i volontari della scuola hanno consegnato quasi 2.000 pacchetti contenenti sapone, riso, soia e mais.
Il 19 giugno verranno consegnati pacchetti con ancora più cibo in quanto molte famiglie stanno facendo la fame a causa della pandemia, ha detto Sisia.
A causa del COVID-19 la scuola ha perso molti sponsor e donazioni regolari.
"Dal punto di vista economico è dura. Molti dei nostri fantastici sponsor e donatori in Australia hanno perso il lavoro, o le loro imprese hanno dovuto chiudere, quindi è diventato più difficile raccogliere abbastanza fondi ma non ci lasceremo abbattere. Abbiamo passato molti momenti difficile e bisogna andare avanti", ha detto Sisia.
Sisia spera che il dipinto porti più australiani a venire a conoscenza dell'esistenza della la scuola di St Jude. "Chissà, alcune persone che vedranno il ritratto magari diventeranno volontari o sponsor", ha detto.
"I nostri studenti avranno veramente un impatto sulla società. Avere degli studenti ben istruiti e che vogliono usare le loro abilità per apportare dei cambiamenti nel loro Paese è una combinazione molto potente".
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