Caso Djokovic, le reazioni sui social media

La cancellazione del visto del tennista serbo ha scatenato il dibattito in tutto il mondo, Italia inclusa.

Novak Djokovic

Source: AAP

"Si potrebbe andare tutti quanti agli Open d'Australia. Vengo anch'io! No tu no." Potrebbe recitare così una versione aggiornata della famosa canzone di Enzo Jannacci.

La notizia dell'esenzione concessa a Djokovic prima e della cancellazione del visto al suo arrivo in Australia poi hanno scatenato un dibattito molto acceso.
Esponenti di politica e giornalismo, ma anche sportivi, non hanno tardato a dire la loro, sin dalle prime ore, e cioè dal famoso post con cui il tennista annunciava al mondo di aver ottenuto un'esenzione medica, e di essere in viaggio per l'Australia per prendere parte agli Australian Open.
Da quel momento, da tutto il mondo piovono commenti, per la maggior parte negativi, sulla vicenda. L'aspetto che colpisce maggiormente, secondo la giornalista Milena Gabanelli, è il sospetto che a Djokovic fosse stato garantito un trattamento "speciale", dovuto alla sua celebrità.
Le fa eco il giornalista italiano Paolo Condò, secondo cui i colleghi di Djokovic avrebbero dovuto indignarsi. Sulla stessa lunghezza d'onda Giovanna Melandri, ex ministra dello sport dal 2006 al 2008.
L'indignazione è dunque il sentimento più comune, come chiaramente espresso anche dal giornalista Sky ed ex tennista ATP Angelo Mangiante.
L'aspetto etico è quello che colpisce di più personaggi dello sport come Mauro Berruto, CT della nazionale maschile di pallavolo dal 2010 al 2015 e medaglia di bronzo a Londra 2012, nonché uomo di sport e membro della segreteria nazionale PD con delega allo sport.

Secondo Berruto, la gestione dell'intera vicenda è stata disastrosa, tanto da paragonarla all'altro flop sportivo che ha caratterizzato la storia recente, ossia quello della Superlega di calcio, nata e defunta nel giro di poche ore.
Non poteva esimersi dall'intervenire nel dibattito Roberto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ormai diventato un personaggio pubblico, e celebre per le sue dichiarazioni non certo velate.
La giornalista australiana Sophie McNeill per parte sua ha espresso disagio rispetto al modo in cui Djokovic è stato trattato all'arrivo a Melbourne, dichiarando che "nessuno merita di essere trattato così. Questa [situazione] avrebbe potuto essere risolta prima che si mettesse in viaggio. Non una buona immagine quella che l'Australia dà di sé al mondo".

Il tennista è stato fermato per alcune ore all'aeroporto di Tullamarine e quindi trasferito in un albergo in attesa che si decida se debba essere rimpatriato.
E mentre Ryanair rilegge la vicenda usando il codice del tennis, il profilo-parodia dell'indimenticato allenatore della leggendaria Sampdoria di Vialli e Mancini, Vujadin Boskov, ironizza sull'attenzione del mondo No-Vax alla vicenda Djokovic.
Quello che è certo è che il topic #Djokovic rimarrà uno dei più commentati del mese di gennaio. Ne vedremo delle belle.

Intanto si attende la decisione sul ricorso che gli avvocati di Djokovic hanno presentato alle autorità australiane per tentare di ottenere un visto valido.

Se il ricorso verrà respinto il campione dovrà ripartire e rinunciare alla partecipazione agli Australian Open.

Ulteriori aggiornamenti nel corso del programma di venerdì mattina dalle 8am alle 10am.

Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti. 

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.

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Published 6 January 2022 4:26pm
By Andrea Pagani

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