Sono passate circa 36 ore dal post pubblicato da Djokovic, in cui il tennista veniva ritratto pronto a decollare con destinazione "Down Under". Ebbene, in queste ore la vicenda si è sviluppata in modo tale da trasformarsi in un intrigo internazionale.
Djokovic è giunto all'aeroporto di Melbourne Tullamarine nella tarda notte del 5 gennaio. A seguito di alcune ore di attesa, si è diffusa la notizia che i funzionari dell'Australian Border Force hanno cancellato il suo visto, impedendogli di fatto di entrare in Australia.
Djokovic è stato successivamente accompagnato in un hotel destinato alla quarantena, gestito dalle autorità federali australiane. I suoi avvocati faranno ricorso ma se non avranno successo il tennista dovrà ripartire.
Il primo ministro australiano ha commentato in un tweet che "le regole sono regole, particolarmente in relazione ai nostri confini".
Una ridda di voci, speculazioni, illazioni e mezze certezze sta inondando il web. Si parla di proteste pubbliche, incoraggiate dalle dichiarazioni del padre di Djokovic, ma anche di iniziative ufficiali da parte del governo serbo, il cui presidente si sta spendendo in prima persona per aiutare l'illustre connazionale.
Ascolta il nostro approfondimento, andato in onda poco dopo la diffusione della notizia
LISTEN TO

Djokovic, visto cancellato e possibile rientro in patria
SBS Italian
10:59
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.