Quasi un terzo della Terra dovrebbe essere classificato come aree protette entro il 2030 al fine di proteggere la fragile biodiversità del mondo, ha ammonito un comitato delle Nazioni Unite.
La Convenzione sulla diversità biologica ha pubblicato una bozza della propria relazione lunedì, che specifica in dettaglio una serie di obiettivi globali volti a proteggere le specie in pericolo e a fermare la crisi mondiale della biodiversità.
Altri obiettivi includono la riduzione dell'inquinamento dei corsi d’acqua, di biocidi e di rifiuti di plastica del 50% prima del 2030, oltre ad una transizione a raccolti sostenibili e un controllo dell'introduzione di specie invasive.
"La biodiversità si sta deteriorando in tutto il mondo e si prevede che questo declino continui o si aggravi se non si cambia rotta”, si legge nella bozza.
"È necessario un approccio globale da parte dei governi e della società per apportare i cambiamenti necessari nei prossimi 10 anni".
"Pertanto, i governi e le società devono determinare le priorità e allocare risorse finanziarie e di altro tipo, formalizzare il valore della natura e riconoscere il costo dell’inazione", afferma il rapporto.
Tra le aree protette proposte, il comitato ha affermato che almeno il 10% dovrebbe essere sotto stretto controllo.

Bushfires have caused an unprecedented level of damage to Australia's biodiversity. Source: AAP
Un'area protetta si riferisce a un'area geografica chiaramente definita, come un parco nazionale o una riserva di conservazione, gestita per garantire la vita a lungo termine della sua biodiversità.
Una protezione rigorosa significa che agli esseri umani è in gran parte vietato entrare al fine di preservare il paesaggio naturale e le specie endemiche.
L'anno scorso, un rapporto delle Nazioni Unite di riferimento ha scoperto che circa un milione di specie animali e vegetali rischiano l'estinzione nel giro di pochi decenni.
Circa il 10% degli insetti, il 30% dei coralli che formano la barriera corallina e dei mammiferi marini e oltre il 40% degli anfibi sono in prima linea, secondo il rapporto.
Delle 5,9 milioni di specie terrestri nel mondo, oltre 500.000 hanno un habitat insufficiente per la sopravvivenza a lungo termine.

The Bramble Cay melomys is the first species thought to have become extinct due to climate change. Source: Queensland Government
Il rapporto che fa riflettere è il risultato di tre anni di lavoro di 145 autori esperti, espandendo uno studio del 2005 e basandosi sulla valutazione dei cambiamenti globali negli ultimi 50 anni.
La prima specie animale ritenuta estinta a causa dei cambiamenti climatici è il ratto di Bramble Cay, noto anche come Melomys rubicola, che era originario di una piccola isola situata nella punta settentrionale della Grande barriera corallina australiana.
Si teme che più di un miliardo di animali siano morti a causa degli incendi che imperversano in Australia da settembre, tra cui fino al 30% dei koala della costa sud del New South Wales, già a rischio di estinzione.