Emergenza coronavirus dichiarata 'pandemia': cosa significa e cosa cambia?

An elderly patient in an emergency structure that was set up to ease procedures outside the hospital of Brescia, Northern Italy (AAP)

An elderly patient in an emergency structure that was set up to ease procedures outside the hospital of Brescia, Northern Italy (AAP) Source: LaPresse

L'Organizzazione Sanitaria Mondiale ha dichiarato il COVID-19 una pandemia.


In una conferenza stampa tenuta a Ginevra e che si è chiusa alle prime ore dell'alba in Australia (12/3/2020), l'Organizzazione Sanitaria Mondiale ha dichiarato il COVID-19 una 'pandemia'.

118 mila casi accertati al mondo, in 114 paesi, 4291 vittime sono i numeri di un'emergenza sanitaria che continua a crescere. Numeri che, come ha ricordato il direttore dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, sono destinati ad aumentare velocemente.

"Pandemia è una parola", ha proseguito il direttore dell'Organizzazione Sanitaria Mondiale, "che non è stata adotatta alla leggera, e che rischia di creare paura e allarme ingiustificato".

Ma cosa vuol dire 'pandemia'?
Si parla di 'pandemia' quando una nuova malattia, che si trasmette da uomo a uomo, si diffonde in diversi Paesi del mondo. Generalmente indica il coinvolgimento di almeno 2 continenti.

La gravità di una malattia non è il parametro decisivo perché venga dichiarata una 'pandemia', che riguarda invece l'efficacia con la quale una malattia si diffonde.

Cosa cambia?
La dichiarazione di 'pandemia' implica che ogni paese metta a punto un piano pandemico e che lo aggiorni costantemente sulla base delle linee guida dell'Oms. Quindi si tratta di un tentativo di unificare misure e procedure di contenimento del virus.

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