Omicron, timori per la nuova variante del COVID-19

Passengers undergo COVID-19 tests at the Histopath Diagnostic Specialists pre-departure area at Sydney International Airport on November 28, 2021 in Sydney, Australia

Source: James D. Morgan/Getty Images

In attesa di dati più solidi sulle caratteristiche della nuova variante, molti Paesi, tra cui l'Australia, reintroducono restrizioni ai confini, suscitando reazioni critiche da parte del Sudafrica.


Su un volo della Qatar Airways in arrivo da Doha, atterrato a Sydney sabato 27 novembre, viaggiavano 14 passeggeri di ritorno dall'Africa meridionale, l'area in cui è stata scoperta la nuova variante del COVID-19 chiamata Omicron.

Sono ora tutti sottoposti a quarantena di 14 giorni, e in due di loro è stata effettivamente riscontrata questa variante Omicron, con un terzo caso in corso di verifica.

Molti Paesi al mondo, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Israele e Australia, hanno chiuso i confini con le aree più colpite da Omicron, in attesa che se ne confermino le caratteristiche.
Il ministro degli esteri sudafricano ha espresso critiche verso le nazioni che si sono mosse in questa direzione, dichiarando che l'avere scoperto la variante si è tradotto in una punizione.

Paul Scutti, commentatore di politica federale, analizza per SBS Italian la risposta australiana iniziale a Omicron. 

Scutti cita tra gli altri il ministro della salute federale Greg Hunt, secondo cui i primi rapporti indicherebbero che Omicron non aumenterebbe il numero di ospedalizzazioni e decessi rispetto alle varianti precedenti.

Ascolta l'intervento di Paul Scutti
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Omicron, timori per la nuova variante del COVID-19

SBS Italian

07:51
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