Ieri è giunta ad una svolta la vicenda che per cinque giorni ha catalizzato l'interesse dei media nazionali e che ha acceso sull'Australia i riflettori del mondo.
Il giudice Anthony Kelly, chiamato a dirimere la controversia tra Novak Djokovic e il governo federale, ha stabilito infatti che il numero 1 del tennis mondiale ha prodotto la documentazione necessaria per poter ottenere il visto d'ingresso e che quindi è libero di lasciare la struttura di Melbourne nella quale era rinchiuso da giovedì scorso.
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Kelly ha ascoltato la memoria degli avvocati difensori di Djokovic e poco dopo l'inizio dell'arringa del rappresentante del governo federale e ha stabilito che il 34enne serbo ha operato secondo le leggi australiane.
"Sono lieto e grato che il giudice abbia annullato la mia cancellazione del visto. Nonostante tutto quello che è successo, voglio restare a Melbourne e provare a partecipare agli Australian Open", ha scritto Djokovic subito dopo essere stato prelevato da un'auto delle autorità federali.
Il Ministro dell'Immigrazione Alex Hawk ha affermato che il governo federale si riserva ancora il diritto di impugnare la decisione del giudice e di cancellare il visto di Djokovic, aggiungendo che in quel caso il vincitore di 20 titoli major sarebbe condannato a lasciare il Paese e su di lui scatterrebbe un divieto di ingresso per tre anni.

La manifestazione della comunità serba di Melbourne davanti Park Hotel Source: AP
Abbiamo chiesto agli italiani d'Australia di esprimere la loro idea su questa storia. Il governo federale ha fatto bene ad intervenire per rassicurare l'opinione pubblica sul rispetto delle norme anche da parte di una stella dello sport oppure la sua iniziativa è stata solo dimostrativa, allo scopo di cavalcare l'onda dell'indignazione e ha finito per essere sbagliata nella forma e inutile nella sostanza?
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Serbia's Novak Djokovic holds the Norman Brookes Challenge Cup after defeating Russia's Daniil Medvedev in the men's singles final at the 2021 Australian Open Source: AP
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SBS Italian
22:55
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