Lo scorso 16 novembre sono stati introdotti , per incoraggiare architetti, chirurghi, naturopati, infermieri e falegnami a spostarsi nelle cosiddette zone regionali dell'Australia.
Sono stati creati due nuovi visti, che richiedono ai migranti in possesso delle adeguate qualifiche di vivere e lavorare in aree regionali per tre anni, per poter quindi ottenere l'accesso alla residenza permanente. Questo requisito è lo stesso che viene richiesto a chi lavora nelle zone metropolitane, dove viene imposto di rimanere con lo stesso sponsor per tre anni.
Il cambiamento per il visto 494 può avere delle conseguenze economiche, racconta l’agente d’immigrazione Emanuela Canini ai microfoni di SBS Italian.
“Fino a pochi mesi fa ne bastavano due di anni, e per esperienza ho visto raramente aumenti di stipendio in questi due anni prima di richiedere la residenza permanente”.
Ora che gli anni da due sono diventati tre, secondo Canini la situazione sarà simile: ”Quanti datori di lavoro aumenteranno in questi tre anni lo stipendio ai propri impiegati, che devono rimanere con loro per questo periodo?".
Un ottimo metodo secondo me per mantenere bassi gli stipendi in generale
Analizzando i dettagli dei visti regionali, un vantaggio salta all’occhio: quello di poter cambiare sponsor senza ricominciare da capo i tre anni con lo sponsor nuovo. Questa possibilità è un vantaggio rispetto alle città, nella quale la pratica è vietata.
Anche nelle aree regionali però bisogna stare attenti a non cambiare tipo di occupazione, dato che in questo caso va richiesto un nuovo visto, obbligando a ricominciare il conteggio dei tre anni da capo.
Vi è poi una contraddizione problematica, sottolinea Emanuela Canini.
In caso di promozione all’interno della stessa azienda, molto spesso la definizione del lavoro cambia, con il rischio di dover rifare il visto e di dover ricominciare da capo il conteggio dei tre anni.
Un altro modo per tenere basso il profilo dello sponsorizzato che è costretto a rimanere allo stesso livello a cui ha iniziato per tre anni
Per quanto riguarda il visto 491, le problematiche nascono sul reddito imponibile.
Con questo visto infatti, per ottenere la residenza permanente bisogna dimostrare un ‘taxable income’, un reddito imponibile, di almeno $53,900 all'anno per tre anni.
Questi tre anni per molti poi diventano quattro - a meno di ricevere uno stipendio elevato - perché se il visto viene approvato nel mezzo dell’anno fiscale difficilmente si raggiunge il minimo di salario richiesto.
Se con la dichiarazione dei redditi si richiedono detrazioni dalle tasse, l’imponibile scende e quindi da una parte si pagano meno tasse, ma dall’altra si potrebbe andare sotto il minimo richiesto ai fini dell'ottenimento della residenza, scendendo al di sotto dei 53,900 dollari di imponibile.
In pratica, la possibilità di detrarre spese legittime dalle tasse in alcuni casi diventa controproducente.
La morale per Emanuela Canini? “Un altro ottimo modo per fare sempre più cassa”.
Ascolta l'intervento dell'agente di immigrazione Emanuela Canini su SBS Italian.
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Nuovi visti regionali, pericolo sfruttamento?
SBS Italian
16:58