L'Italia inizia a riaprire, "un rischio ragionato"

Entertainment operators protest as part of the national demonstration of the entertainment sector and the events in crisis for the Coronavirus emergency (Covid-19) with 1000 trunks in Piazza del Popolo, in Rome, Italy, 17 April 2021.

I lavoratori dello spettacolo protestano in Piazza del Popolo a Roma il 17 aprile. Mille bauli per ricordare uno dei settori più colpiti negli ultimi mesi. Source: AAP Image/EPA/ANGELO CARCONI

Dal 26 aprile, con alcune limitazioni, riaprono in Italia scuole, bar, ristoranti, cinema, teatri ed eventi all'aperto. In questi giorni verranno prese le decisioni su come attuare queste misure in sicurezza.


In Italia la campagna di vaccinazione sembra proseguire in modo efficiente, nonostante gli intoppi dati dalle nuove indicazioni sull'utilizzo del vaccino AstraZeneca e la scarsità di dosi a disposizione, più volte denunciata da più parti.


In primo piano dall'Italia

  • Riaprono scuole in presenza, bar, ristoranti, cinema, teatri
  • Le misure attuative verranno discusse oggi dal Comitato Scientifico del Ministero della Salute
  • Il paese raggiunge 15 milioni di vaccinazioni, un milione soltanto negli ultimi tre giorni

Dopo aver oltrepassato il traguardo delle 15 milioni di vaccinazioni, un milione dei quali nei tre giorni scorsi, è arrivata la decisione del governo italiano di interrompere la politica del solo rigore.
Il presidente del consiglio Mario Draghi ha comunicato che dal 26 aprile si potrà tornare a scuola in presenza su tutto il territorio nazionale, in misura diversa a seconda del colore della regione. 

Molte attività commerciali potranno riaprire, inclusi bar e ristoranti, sia a pranzo che a cena ma solo all'aperto e con coprifuoco alle 22. Anche musei, teatri, cinema e spettacoli all’aperto riaprono, con capienza limitata.
Noi abbiamo preso un rischio ragionato. Se i comportamenti verranno osservati, la probabilità che si debba tornare indietro è molto bassa.
Un rischio ragionato, ma anche obbligato, sottolinea il giornalista Carlo Fusi ai microfoni di SBS Italian, riflettendo su quella che è una scelta in qualche modo attesa.

"Ci sono state proteste di piazza, ci sono intere categorie in sofferenza, ci sono i giovani che non sanno se andare a scuola o no,  ci sono le famiglie che non sanno come organizzarsi", dice Carlo Fusi, per spiegare una sfida che andrà combattuta tra la sicurezza e un lento ritorno alla produttività.
"La stagione turistica è alle porte e il turismo conta per il 12 per cento del PIL", commenta Fusi affermando che gli operatori "non reggerebbero un'estate senza spiragli di riaperture."

Ascolta l'intervento completo di Carlo Fusi
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L'Italia inizia a riaprire, "un rischio ragionato"

SBS Italian

11:42
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