Ogni anno i numeri e le tendenze che raccontano l’emigrazione italiana sono raccolti ed elaborati nel “Rapporto Italiani nel Mondo”, edito dalla Fondazione Migrantes, un organismo della Conferenza Episcopale Italiana.
Il Rapporto 2022, presentato a Roma l’8 Novembre 2022, si apre con un confronto tra chi lascia il Paese e chi entra.
Gli italiani residenti all'estero sono 5,8 milioni, una cifra che equivale a quasi il 10% della popolazione residente nel Paese, mentre gli stranieri che risiedono regolarmente in Italia sono 5,2 milioni.
“Questi numeri raccontano la vera Italia, per questo abbiamo deciso di aprire il Rapporto con questo confronto: in Italia, il fenomeno migratorio viene visto come qualcosa di straordinario, quando invece sono 50 anni che l’emigrazione fa parte della nostra quotidianità”, spiega Delfina Licata, ricercatrice e curatrice del Rapporto, ai microfoni di SBS Italian.
Se da una parte l’Italia viene abbandonata dai giovani, spinti da un tasso di occupazione del 29,8% rispetto alla media europea del 46,1%, gli immigrati che entrano o nascono nel Paese percepiscono l’Italia come una terra di passaggio.
Mentre l’Italia ha perso in un anno lo 0,5% di popolazione residente, all’estero è cresciuta negli ultimi 12 mesi del 2,7%, secondo i dati elaborati nel Rapporto.
“In Italia restano le persone anziane e i bambini, se non partono prima con i loro genitori”.
Nonostante nell'ultimo anno la crescita dell'emigrazione dall'Italia sia più contenuta rispetto al passato sull'onda lunga del COVID, negli ultimi 16 anni la presenza degli italiani all’estero è cresciuta dell'87%.
L’Australia rappresenta il 2,7% della popolazione italiana residente fuori dai confini nazionali.
“Nell’ambito di un decremento generale del 23% delle partenze per espatrio, l’Australia si trova al decimo posto come meta, con un decremento molto più importante rispetto ad altre destinazioni, del 36,6%”.
Chi è partito dopo la pandemia spesso non si è iscritto all’AIRE per paura di perdere l’assistenza sanitaria, rendendo difficile dare un quadro completo del fenomeno migratorio, spiega Licata, e ha prediletto mete più vicine come l’Europa.
“Nonostante questo, l’Australia continua a essere un Paese di destinazione importante in cui emigrano soprattutto giovani tra 18 e 24 anni e tra 35 e 44 anni. Si tratta di un Paese che ‘rende’ dal punto di vista delle motivazioni stesse per le quali si lascia l’Italia: la necessità di trovare un posto di lavoro, ma non solo”.
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Durante il lavoro di ricerca, ha spiegato Licata, è emerso il desiderio dei giovani di realizzarsi a 360 gradi, “che passa attraverso un lavoro e una retribuzione migliori, ma significa anche trovare un luogo dove è possibile realizzare i propri sogni di vita, come la genitorialità ad esempio”.
“Il nostro Paese, che ha una lunga storia di emigrazione, deve aprire una adeguata riflessione sulle cause di questo fenomeno e sulle possibili opportunità che la Repubblica ha il compito di offrire ai cittadini che intendono rimanere a vivere o desiderano tornare in Italia”, ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente della Fondazione Migrantes in occasione della presentazione del Rapporto.
Le parole utilizzate dal Presidente sono state lette da Licata come una richiesta ad incentivare una riflessione condivisa e collegiale, ma anche un'esortazione a passare dalla riflessione all’azione.
“Occorre rileggere la nostra storia e lavorare per il nostro futuro, a partire dalla prospettiva della mobilità”, secondo Licata.
Lo speciale del Rapporto 2022 è stato dedicato al tema della rappresentanza all’estero e al ruolo svolto dai Comitati degli Italiani all’Estero.
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