Resta drammatica la situazione al confine tra Polonia e Bielorussia, dove circa 4000 persone rimangono bloccate nel tentativo di entrare nell'Unione Europea.
Punti chiave
- Continuano le tensioni al confine tra Bielorussia e Polonia
- Oltre 4000 migranti sono bloccati da due settimane in condizioni al limite della sopravvivenza
- Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko nega qualsiasi coinvolgimento del suo governo
I migranti, per la maggior parte provenienti dalla Siria, Afghanistan, Iraq ed altri Paesi mediorientali, vivono in condizioni al limite della sopravvivenza.
Mancano i beni di prima necessità come acqua e cibo, oltre a non esserci accesso ai servizi igienici.
Nella giornata di martedì, le forze polacche hanno usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per prevenire l'accesso dei migranti sul proprio territorio.
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko continua a negare che l'operazione sia stata orchestrata dal suo gverno al fine di destabilizzare il confine orientale europeo.
Il presidente russo Vladimir Putin ha invece incolpato i Paesi occidentali che con lo strumento della guerra hanno causato la fuga dei migranti dai loro Paesi d'origine.
Potete riascoltare l'intervento del nostro corrispondente da Mosca Giuseppe D'Amato qui:
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La Polonia respinge con la forza i migranti sul confine bielorusso
SBS Italian
11:50
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