"L'isolamento può essere usato come una tattica di abuso psicologico"

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Le condizioni di vita quotidiana alle quali ci obbliga il lockdown imposto dal COVID-19, possono creare la "situazione ideale" per scatenare la violenza domestica.


Non esistono al momento dati certi sulla situazione attuale, visto che la pandemia è tuttora in corso, ma anche dal numero di ricerche compiute su Google sull'argomento i casi sembrano essere definitivamente in aumento. 

Sul motore di ricerca si sta sta assistendo infatti nelle ultime settimane ad un aumento del 75% nelle ricerche legate alla violenza domestica, il maggior numero registrato negli ultimi cinque anni, e alcuni servizi stanno segnalando un aumento della domanda di assistenza.

Il fenomeno della violenza domestica, sebbene colpisca anche gli uomini, nella maggior parte dei casi vede come vittime principali le donne.

In Australia in media, ogni settimana una donna viene uccisa dal proprio attuale o ex partner; una donna su 4 ha subito abuso emotivo dall’età dei 15 anni; una donna su 5 ha subito violenza sessuale a partire dall’età di 15 anni; l’85% delle donne ha subito molestie sessuali, e quasi il 40% delle donne continua a subire violenza da parte del proprio partner, nonostante vivano separati.

Questi i dati per una prospettiva generale sul fenomeno della violenza domestica nel Paese, che con l’arrivo della pandemia da COVID-19 sembra essere peggiorata. Ma come può accadere?  

Abbiamo cercato di capirlo in quest'intervista alla Dott.ssa Laura Tarzia, Senior Research Fellow e vice direttrice del programma su abuso e violenza presso il dipartimento di medicina generale dell’ Università di Melbourne.
I lettori che cercano sostegno possono contattare al numero 1800 737 732, e .

Maggiori informazioni sono disponibili sui siti . Chiunque cerchi informazioni o supporto su casi di abusi sessuali può contattare Bravehearts al 1800 272 831 o Blue Knot al 1300 657 380.

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