Negli ultimi mesi, il dibattito sul futuro della Voce Indigena in Australia ha raggiunto una fase critica, caratterizzata da opinioni contrastanti e posizioni politiche divergenti.
"Uno degli aspetti chiave di questa discussione riguarda la recente decisione del leader dell'opposizione di votare contro il referendum per istituire un organismo consultivo sulla Voce Indigena", afferma il commentatore di politica australiana Paul Scutti.
Questa scelta rappresenta un cambio di strategia netto da parte di Dutton, che ha scommesso tutto sul "no" al referendum.
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Presentato il quesito referendario per la creazione di una Voce Indigena in Parlamento
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14:28
"Se il referendum dovesse essere approvato, la sua leadership sarà davvero in bilico", afferma Scutti.
Dutton è stato duramente criticato dalla ministra degli Affari Indigeni, Linda Burney, nonché da alcuni membri del suo stesso partito, come la parlamentare liberale della Tasmania Bridget Archer.
"Il leader dell'opposizione ha argomentato che l'organismo consultivo rischia di creare una nuova forma di razzismo istituzionalizzato che potrebbe causare disparità tra gli australiani", afferma Scutti.
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Avvocatura di Stato conferma la legalità del referendum sulla Voce Indigena in parlamento
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07:55
"La deputata della Tasmania Bridget Archer ha fornito un punto di vista diverso, sostenendo che la Voce Indigena è necessaria per il processo di riconciliazione e transizione verso un trattato con le popolazioni indigene".
Questa situazione di disaccordo e divisione all'interno del panorama politico australiano evidenzia la complessità del dibattito sull'introduzione di una Voce Indigena.