Voglio andare a vivere in Australia – Visto Working Holiday Visa fino a 35 anni

Il governo australiano sta prendendo in considerazione l'ipotesi di alzare il limite d'età del WHV a 35 anni.

Australia sign on a wood plank

Source: morguefiles

Una notizia che potrebbe sparigliare le carte in tavola per gli italiani che vogliono venire in Australia, spostando considerevolmente in avanti il limite per chi fa domanda per un Working Holiday Visa. Ad annunciare questa possibilità niente meno che il ministro dei Servizi Sociali, Scott Morrison. Ascoltiamo i dettagli dall’agente di immigrazione Emanuela Canini.

 

L’ipotesi di un WHV fino ai 35 anni è trapelata dal discorso di Scott Morrison durante una conferenza stampa: oltre ai cambiamenti sulle tasse, sembra che ci sia in ballo una proposta per alzare il limite di età dai 30 ai 35 anni.
“Farà piacere sicuramente a molti italiani perché spesso non si ha la possibilità di viaggiare prima dei 30 anni a meno che non si sia sostenuti finanziariamente dai genitori.” Emanuela Canini
Quando si arriva in Australia ci si scontra con il costo della vita molto elevato e si realizza come sia necessario un certo per mantenersi finché non si trova lavoro.

“Ben venga questa proposta” ci dice l’agente di immigrazione Emanuela Canini “perché molti avranno un’opzione diversa piuttosto che fare necessariamente un visto studio per fare un’esperienza in Australia”.

Il WHV nasce - e per i paesi dell'Europa del Nord è generalmente ancora così - come l'opportunità di fare un cosiddetto "gap year", un anno sabbatico, magari prima di iniziare l'università o di entrare nel mondo del lavoro. Molti italiani lo usano però come punto di partenza per poi cercare una residenza Down Under, circostanza che almeno formalmente il governo ha sempre contrastato.

Il potenziale aumento a 35 anni non è però una forma di ammissione da Canberra che il WHV è diventato qualcosa d'altro rispetto a quello per cui era nato: Morrison ha parlato di un riconoscimento del ruolo dei backpackers per l’agricoltura e il turismo. Per il governo questo visto non viene inteso come un metodo per ottenere una residenza permanente, ma sempre come un visto che permette a chi vuole fare una vacanza di mantenersi con dei lavori occasionali.

I cambiamenti sono dovuti a vari fattori, tra cui la diminuzione dal 2012 dei ragazzi che vengono con questo visto, come ad esempio gli irlandesi che con il miglioramento delle condizioni economiche interne preferiscono rimanersene a casa.

Ad assestare un duro colpo a questo tipo di visti sono stati inoltre gli scandali di nelle farm, nonché il della vita che negli ultimi anni è andato sempre aumentando.
“Se io fossi un over 30 comincerei a tenere d’occhio la situazione per essere pronto appena possibile. E spero poi che la nuova legge si applichi anche a chi è già in Australia con il primo WHV ed è sulla soglia dei 31 anni, per poter richiedere anche il secondo visto”. Emanuela Canini
In questi giorni è emersa anche una seconda novità, importantissima per chi ha un visto .

Da novembre, si potrà rimanere senza lavoro per 60 giorni invece che 90. Un bel taglio, compensato però dal fatto che il visto non verrà cancellato se è già stata fatta richiesta di passaggio a nuovo sponsor. Al momento quando si smette di lavorare per uno sponsor con un visto 457 vengono concessi 90 giorni di tempo per lasciare il Paese o per trovare un altro sponsor.

Ora il taglio a 60 giorni, previsto per metà novembre (ma non ancora confermato): il governo vuole così mandare un segnale forte sul programma del 457. Canberra vuole sottolineare che si tratta di un programma che mira a tamponare le carenze di mercato, il che non vuol dire far entrare lavoratori stranieri che possano competere con quelli australiani in settori già coperti.

Ragione per cui quando il rapporto di lavoro finisce – sostiene il Dipartimento di Immigrazione - non c’è ragione alcuna che giustifichi la permanenza su territorio australiano di chi ha il 457 per cercarsi un altro lavoro.

Bastone quindi, ma anche carota: la possibilità di cercarsi un altro sponsor viene conservata e se la nomination per il nuovo sponsor è stata inoltrata anche dopo la conclusione dei 60 giorni il visto non verrà cancellato. Un cambiamento gradito a chi si trova in queste condizioni, visto che al momento se il nuovo sponsor non viene approvato allo scadere dei 90 giorni il visto veniva automaticamente cancellato.


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Published 21 October 2016 12:34pm
Updated 12 August 2022 4:02pm
By Carlo Oreglia, Francesca Rizzoli

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