Secondo i dati raccolti dal attualmente nelle aree rurali d'Australia ci sono più di 44.600 posti di lavoro disponibili che si stanno dimostrando difficili da colmare.
La carenza cronica di manodopera ha già colpito alcune aree regionali con il conseguente declino della popolazione e la chiusura di aziende, come è accaduto nella città di Rupanyup che si trova a circa 300 km a nord ovest di Melbourne.
Con una popolazione di 500 abitanti, l'agricoltura che sostiene l'industria locale sta rapidamente cambiando a causa dei progressi tecnologici, ma come ha sottolineato David Matthews, direttore della Bendigo and Adelaide Bank nonchè contadino di terza generazione, è difficile attrarre professionisti qualificati di cui ci sarebbe bisogno in città, nonostante le posizioni lavorative siano disponibili.
In base alle statistiche pubblicate dal governo federale, degli oltre 111.000 immigrati qualificati arrivati in Australia tra il 2017-18, solo poco più di 6.000 erano parte del , con una riduzione del 39% rispetto al periodo precedente, ovvero il 2016-2017.
Uno studio del 2018 condotto dalla Central Queensland University ha esaminato i fattori che impedivano ai migranti di trasferirsi nelle regioni, suggerendo che alcuni dei problemi emersi erano i servizi limitati, l'isolamento sociale e la mancanza di opportunità ad entrare in contatto con altre persone con un background simile.
Il Regional Australia Institute, un istituto di politica dedicato alle questioni riguardanti l'Australia rurale, ha prodotto uno strumento volto ad aiutare le comunità regionali ad attirare i lavoratori migranti.
Amanda Barwick, redattore capo dell'Instituto, sottolinea come sia fondamentale il fatto che i nuovi arrivati in una comunità rurale si sentano i benvenuti e si sentano a casa. Ma non è solo l'isolamento sociale a far si che i migranti non si sentano attratti a vivere nelle zone rurali d'Australia, quello che emerge è che anche la carenza di infrastrutture è un problema centrale.
Sempre secondo Matthews della Bendigo and Adelaide Bank, che ha sponsorizzato un piccolo gruppo di dieci migranti provenienti principalmente dalla Colombia e che oggi lavorano nella sua fattoria, oggi ci sarebbero altre persone dal Sudamerica disposte a spostarsi a vivere nella sua città pur di ottenre un lavoro, ma quello che mancano sono le strutture che potrebbero accoglierli.
Secondo Matthews infatti è la mancanza di alloggi adeguati a tenerli lontani dalla sua città, situazione che ha spinto la comunità a creare l'iniziativa , volta a finanziare nuovi progetti abitativi.
Emmanuel Musoni, arrivato in Australia come rifugiato dal Rwanda, ha collaborato con il Regional Australia Institute e la Scanlon Foundation nella realizzazione dello strumento volto ad aiutare le comunità regionali ad attirare i lavoratori migranti.
Musoni si è quindi confrontato con diversi migranti e rifugiati di base nelle grandi città per scoprire quali fossero i principali ostacoli al trasferimento in una città regionale, e ha anche realizzato cosultazioni con diverse comunità rurali per aiutarle a capire meglio come rendere le loro città più attraenti per migranti e rifugiati.
Secondo Tammy Wolffs, amministratrice delegata del , se il governo e le comunità regionali vogliono incoraggiare le persone a rimanere nelle aree regionali devono fare di più per far si che questo accada. Tammy Wolffs sostiene qualsiasi risorsa che renda il processo più semplice sia per i migranti che per le comunità, ma sottolinea anche la complessità degli elementi che possono intervenire nel processo di integrazione dei migranti nelle comunità rurali d'Australia.