Sdegno per i media che 'glorificano' l'uomo che ha ucciso la famiglia a Brisbane

I media in Australia e all'estero sono stati aspramente criticati per il modo in cui hanno riportato la notizia dell'omicidio di una donna e dei suoi tre figli avvenuto mercoledì a Brisbane.

Hannah Baxter and her three children, Aaliyah, 6, Laianah, 4, and Trey, 3.

Hannah Clarke and her three children, Aaliyah, six, Laianah, four, and Trey, three. Source: Facebook

Hannah Baxter, di 31 anni, è deceduta in ospedale durante la notte dopo essere stata cosparsa di benzina dall'ex marito Rowan Baxter, dalla quale era separata da un anno. 

I loro tre figli - Aaliyah, 6, Laianah, 4 e Trey, 3 - sono morti bruciati mercoledì nell'auto di famiglia, che è esplosa in una strada di Camp Hill, nella parte orientale di Brisbane.

Il padre, il 42enne Rowan Baxter, è morto vicino alla macchina per ferite autoinflitte, ha detto la polizia.
Rowan Baxter
Hannah, Rowan Baxter and their three children Laianah, Aaliyah and Trey. Source: Facebook
Le violente uccisioni hanno scioccato il pubblico in Australia e all'estero, richiamando ancora una volta l'attenzione sulla violenza contro donne e bambini.

Ma molte organizzazioni giornalistiche non sono riuscite a riportare accuratamente l'incidente, secondo l'agenzia contro la violenza domestica Our Watch.

"Dalle nostre ricerche sappiamo che esiste un chiaro legame tra i resoconti dei mass media ed il modo in cui la comunità percepisce e dà un senso alla violenza contro le donne", ha dichiarato Patty Kinnersly, Chief Executive Officer di Our Watch.

"Sfortunatamente, alcuni modi di riportare la notizia aiutano a perpetuare rappresentazioni sbagliate della realtà, come ad esempio incolpando le vittime o minimizzando o banalizzando la violenza, concentrandosi invece sul fatto che l'assassino fosse un "bravo ragazzo" o un "eroe dello sport".

Varie persone sui social media hanno subito condannato la pubblicazione di articoli incentrati sui passati successi sportivi di Baxter.

"È uno scherzo?", ha scritto su Twitter la parlamentare del Queensland Anika Wells riferendosi a un titolo di Fox Sports Australia: "L'ex star dell'NRL Rowan Baxter muore accanto a suoi tre bambini bruciati tragicamente dentro a un'auto". 
Fox Sports Australia ha successivamente modificato il titolo in: "Moglie muore ore dopo che i suoi figli vengono uccisi dentro ad un'auto da un ex giocatore di rugby in un inferno di fuoco".

Un'altra persona ha preso di mira il Daily Mail UK per aver suggerito che Baxter non fosse responsabile della morte della sua famiglia, avendo intitolato un articolo: "L'ex stella del rugby morto dentro ad un'auto in fiamme ricopriva i suoi figli d'amore".
"Gli uomini che amano i loro figlio NON LI ASSASSINANO", ha commentato un altro utente su Twitter. 
Hannah Baxter è l'ottava donna uccisa in un episodio di violenza familiare in Australia quest'anno, secondo la campagna online Counting Dead Women di Destroy the Joint.

L'amministratrice e ricercatrice del gruppo Sue McLeod ha dichiarato di non essere sorpresa da pubblicazioni del genere, nonostante in questi casi esistano varie guide per i mass media su come riportare gli eventi. 

"L'enfasi dovrebbe essere sulle vittime, le persone che non avevano scelta; non la persona che ha compiuto la scelta per loro", ha detto.

"Ti ritrovi con storie su quanto fosse un uomo per bene e quanto tutti siano stupiti sia del fatto che si sia suicidato sia del fatto che abbia ucciso la sua famiglia", ha affermato McLeod.
La campagna Counting Dead Women mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di un intervento precoce in situazioni di violenza domestica.

"Negli ultimi anni abbiamo assistito a grandi cambiamenti negli atteggiamenti della polizia, con la creazione di unità specializzate di violenza domestica, ma riceviamo ancora lamentele da parte di varie donne che ci dicono che le loro chiamate alla polizia non vengono prese sul serio, e poi due settimane dopo sono diventate un numero che si aggiunge alle nostre statistiche", spiega McLeod.

Secondo Tracy McLeod Howe, CEO di Childhood Domestic Violence Australia, è necessario concentrarsi maggiormente sulle giovani vittime della violenza domestica, che sono spesso "messe in secondo piano in un sistema di assistenza che è in gran parte focalizzato sui bisogni del genitore vittimizzato."

"Abbiamo bisogno di più risorse per lavorare con scuole, scuole materne e asili nidi per insegnare ai bambini come informare persone al di fuori della famiglia della situazione per cercare di proteggerli", ha detto.

"Dobbiamo usare la nostra disperazione per costruire un nuovo approccio a questo problema da parte del governo e della comunità".

Se tu o qualcuno che conosci è vittima di violenza familiare o domestica, chiama 1800RESPECT al numero 1800 737 732 o visita . In caso di emergenza, chiama lo 000.

I lettori in cerca di supporto possono contattare Lifeline al 13 11 14, il Suicide Call Back Service al 1300 659 467 e l'Helpline per bambini al 1800 55 1800 (per i giovani dai 5 ai 25 anni). Maggiori informazioni sono disponibili su  e .

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Published

Updated

By Cassandra Bain
Presented by Chiara Pazzano
Source: SBS News


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