Il governo italiano ha deciso mercoledì di chiudere da oggi fino al 15 di marzo tutte le scuole ed università, mentre il numero delle vittime del coronavirus sale a 107.
La misura è la risposta più severa alla diffusione del COVID-19 tra tutte le nazioni europee e si spinge un passo oltre a quelle del Giappone, che aveva deciso di chiudere le scuole ma non le università.
Ieri in Italia ci sono state altre 28 morti, il numero più alto in un singolo giorno, accompagnate da 276 guarigioni, 116 in più rispetto al giorno precedente. L'aumento è del 72,5%, il maggiore registrato negli ultimi giorni.
I malati sono 2.706 ed il numero delle vittime è secondo solo alla Cina.
Tra le altre misure prese dal governo, l'ufficializzazione della sospensione di eventi e competizioni sportive nelle zone rosse e lo svolgimento degli eventi a porte chiuse nel resto di Italia.
Il che significa Serie A senza spettatori fino al 3 aprile ed il recupero di Juventus - Inter domenica, ma anch'esso a porte chiuse.
L'ultimo aggiornamento fornito dal commissario della Protezione Civile Angelo Borrelli ha visto un'incremento nelle morti e delle guarigioni. Sono a ieri 2.706 i malati per coronavirus, con un aumento di 443 persone in più rispetto a ieri, mentre le vittime sono 107, 28 in più.
La percentuale di morti è 3,47%, con la maggior parte dei casi riportati in Lombardia,1497 casi. Si tratta del 55% del totale. Seguono l'Emilia Romagna e il Veneto.
Al momento 21 regioni su 22 hanno riportato casi, con l'infezione che sta raggiungendo le zone del sud. Ieri il governo ha reso nota la notizia del primo decesso a sud di Roma, nella Puglia.
La chiusura delle scuole è stata motivata dal premier Giuseppe Conte come misura adottata per il contenimento diretto del virus o per ritardare la sua diffusione "perché il sistema sanitario per quanto efficiente e eccellente rischia di andare in sovraccarico", ha dichiarato il premier, soprattutto "per la terapia intensiva e sub-intensiva".