I fondatori di Facebook e Twitter si sono scontrati in seguito alla decisione di Twitter di segnalare alcuni dei tweet del presidente americano Donald Trump come "potenzialmente fuorvianti".
Mercoledì, , collegando i lettori ad una pagina di fact-checking in modo che potessero "ottenere i fatti sulle votazioni per corrispondenza".
Durante un'intervista su Fox News, alla domanda sul fact-checking di Twitter, l'amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg ha dichiarato che il suo social network ha una politica diversa.
"Credo fermamente che Facebook non dovrebbe essere l'arbitro della verità di tutto ciò che la gente dice online", ha dichiarato Zuckerberg in un frammento dell'intervista pubblicata online da Fox.
"Penso che, in generale, le società private, in particolare queste piattaforme, non dovrebbero essere messe nella posizione di farlo".
Il capo di Twitter, Jack Dorsey, ha risposto ai commenti di Zuckerberg giovedì, dicendo che Trump ha violato la politica di integrità civica di Twitter che non consente di "pubblicare o condividere contenuti che potrebbero sopprimere la partecipazione o indurre in errore le persone su quando, dove o come contribuire ad un'attività relativa alla partecipazione civica".
"Fact check: alla fine c'è qualcuno che è responsabile delle nostre azioni come azienda, e questo sono io. Per favore, lasciamo fuori i nostri dipendenti", ha scritto Dorsey.
"Questo non ci rende un "arbitro della verità". La nostra intenzione è quella di collegare i punti delle dichiarazioni contrastanti e mettere in evidenza le informazioni in conflitto, di modo che le persone possano giudicare da sole. Più trasparenza da parte nostra è fondamentale per far sì che la gente possa vedere chiaramente il perché delle nostre azioni".
Dorsey ha anche aggiunto che i tweet di Trump "possono indurre erroneamente le persone a pensare di non aver bisogno di registrarsi per votare", motivo per cui Twitter li ha contrassegnati come tali.
Trump ha minacciato di chiudere le società di social media in seguito all'incidente, lanciando una nuova sfida per le piattaforme mentre lottano contro la disinformazione politica durante una campagna elettorale deleterea.
L'enigma dei social media
Secondo Steven Livingston, direttore dell'Institute for Data, Democracy and Politics della George Washington University, la risposta rabbiosa del presidente e la minaccia di "regolamentare fortemente" o "chiudere" le società di social media mette in luce l'enigma di Twitter e altre piattaforme.
Livingston ha detto di aspettarsi che Twitter applichi in modo restrittivo le sue politiche di disinformazione, trattando solo questioni specifiche come il processo elettorale e la pandemia di coronavirus.
Gli attacchi di Trump e dei suoi sostenitori hanno messo "così tanta pressione [su Twitter] che sono in difficoltà al pensiero di fare il passo successivo" per frenare la disinformazione politica", ha spiegato Livingston.
"Sono di fronte a un bivio e non sanno da che parte andare."
Anche se Twitter si sta impegnando a favorire una "conversazione sana" filtrando i falsi ed i contenuti dannosi, secondo Livingston il modello economico per le piattaforme sociali suggerisce il contrario.
"Le piattaforme sanno benissimo che stanno accentuando l'estremismo", ha detto. "L'estremismo attira l'attenzione e consente loro di vendere più pubblicità, e questo è il punto centrale del gioco."
Il ricercatore e professore di social media dell'Università del Texas, Samuel Woolley, ha tuttavia accolto con favore quella che ha definito come una "mossa molto audace di Twitter" di fronte alla pressione politica.
"Twitter dovrà far fronte ad un sacco di contraccolpi, staremo a vedere se riuscirà a sopportarli", ha aggiunto Woolley.
Secondo Karen Kornbluh, a capo dell'iniziativa per l'innovazione digitale e la democrazia presso il German Marshall Fund degli Stati Uniti, l'azione di Twitter sul contenuto dopo che diventa virale "potrebbe essere come chiudere la porta della stalla dopo che il cavallo è uscito - ma almeno comunica degli standard riguardo alle attività che sono accettabili sul sito di una piattaforma, e che nessuno è completamente esente."