Restrizioni sul coronavirus in Australia, potrebbero davvero essere allentate nelle prossime settimane?

Il governo federale ha annunciato che rivedrà le restrizioni nelle "prossime settimane", ma gli esperti del settore sanitario avvertono che potrebbe essere troppo presto per rilassarle o sollevarle.

A sign at St Kilda beach in Melbourne

A sign at St Kilda beach in Melbourne. Source: AAP

La cosiddetta curva del tasso di infezione da coronavirus in Australia continua ad appiattirsi, ma gli esperti mettono in guardia contro la leggerezza nell'affrontare la situazione, e alcuni di loro affermano che è troppo presto per considerare qualsiasi allentamento delle restrizioni sociali.

Lunedì, il ministro della Sanità Greg Hunt ha dichiarato che il tasso di mortalità in Australia è "uno dei più bassi al mondo", ma ha avvertito che "non siamo immuni alla malattia".

Quali sono quindi le reali possibilità che le restrizioni imposte sulla chiusura dei locali, sui raduni di gruppi di persone e sul distanziamento sociale vengano presto allentate?

Segnali positivi

Il governo federale ha annunciato che sta "pianificando attivamente una via d'uscita" dalle restrizioni del COVID-19.

Gli spostamenti durante il lungo fine settimana di Pasqua hanno toccato appena il 13% rispetto ai livelli abituali in tutto il Paese, contribuendo così alla riduzione dei tassi di nuove infezioni e quindi al cosiddetto appiattimento della curva.
A near-deserted Sydney Opera House forecourt (AAP)
A near-deserted Sydney Opera House forecourt (AAP) Source: AAP
La scorsa settimana la premier del NSW Gladys Berejiklian ha parlato della possibilità di iniziare a valutare mensilmente l'applicazione delle leggi, ma ha anche avvertito che l'eliminazione delle restrizioni comporterebbe un rischio.
"Ogni volta che si allenta una restrizione, più persone si ammaleranno e più persone moriranno", ha detto.

"È una situazione terribile quella in cui ci troviamo, ma ci sono scelte ed opzioni da considerare e dobbiamo essere molto precisi al riguardo".

Allentare le restrizioni, una possibilità?

Il professore dell'UNSW Bill Bowtell, consulente di strategia di politica sanitaria, crede di no.

"Capisco perfettamente che la gente vuole credere che sia finita o che siamo alla fine. Ma non è così", ha detto ai microfoni di SBS News.

"L'abbiamo fatto entrare (il virus), abbiamo 6500 casi, e abbiamo un numero deplorevole di morti".
Professor Bill Bowtell (Supplied)
Professor Bill Bowtell (Supplied) Source: Supplied
"Se abbassassimo la guardia adesso e dichiarassimo semplicemente che è finita, o che la situazione sembra buona, sarebbe la miglior notizia che potremmo dare al virus".

Il professor Bowtell avverte che qualsiasi decisione relativa all'allentamento delle restrizioni deve essere presa con estrema cautela.

"Se allentassimo le restrizioni senza implementare politiche basate su dati scientifici, prove e fatti - e su cosa sta succedendo in altri Paesi che allo stesso modo stanno cercando con cautela di capire che cosa fare - saremmo davvero incoscienti".

Stanno funzionando quindi le attuali restrizioni?

In parole povere, sì.

Le rigide restrizioni implementate al momento sono pensate per rallentare la diffusione del virus, piuttosto che per eliminarlo totalmente.
Lifeguards try to remove surfers from a Sydney beach (AAP)
Lifeguards try to remove surfers from a Sydney beach (AAP) Source: AAP
Il distanziamento sociale e le restrizioni ai raduni di gruppi di persone hanno avuto un effetto davvero positivo nel tenere sotto controllo il numero di casi nel Paese, mentre l'effetto della sospensione dei viaggi internazionali, evitando quindi "l'importazione" di casi di COVID-19, si riflette sul numero di casi in diminuzione.

Potremmo fare di più?

Ancora una volta, sì, se volessimo.

La Nuova Zelanda è quasi completamente in lockdown e sta cercando di eliminare alla radice il virus, un approccio diverso alla strategia di contenimento dell'Australia.

Come in Australia, anche il numero dei casi in Nuova Zelanda sta diminuendo.
Il Chief Medical Officer australiano Brendan Murphy ritiene che l'Australia possa prendere in considerazione l'idea di adottare una strategia di eliminazione, ma anche questo comporta delle sfide.

"È certamente una delle potenziali strategie da considerare", ha affermato il dott. Murphy.

"La sfida dell'eliminazione è che nessuno sa ancora se sia possibile".
"Non sappiamo fino a che punto si estenda la trasmissione asintomatica di questo virus."

"Sappiamo che ci sono prove che un certo numero di persone può avere il virus con sintomi così lievi, che potrebbero anche non richiedere mai di fare il test".

Passare ad una strategia di eliminazione, tuttavia, significherebbe l'implementazione di maggiori restrizioni sociali piuttosto che un rilassamento di queste.

Quando possiamo aspettarci che le restrizioni vengano revocate?

Secondo il professor Murphy le autorità non prenderanno in considerazione la possibilità di allentare le restrizioni fino a quando non si avrà la certezza che il sistema sanitario pubblico sarà in grado di affrontare "l'inevitabile aumento delle infezioni" che ne deriverebbe.

Ha anche aggiunto però che l'Australia è quasi in grado di farlo.

Il professor Bowtell invece non crede che le "inevitabili infezioni" debbano essere tollerate.
Australia's Chief Medical Officer Brendan Murphy speaks to the media during a press conference at Parliament House in Canberra, Tuesday, April 7, 2020. (AAP Image/Lukas Coch) NO ARCHIVING
Australia's Chief Medical Officer Brendan Murphy speaks to the media in Canberra. Source: AAP Image/Lukas Coch
Cita l'Austria come esempio di un Paese che è stato in grado di reprimere il virus ad un livello tale che oggi può permettersi di prendere in considerazione l'allentamento delle restrizioni sociali. Ma anche in quel caso Bowtell ha sottolineato che le mascherine saranno d'obbligo negli spazi pubblici e che la cosiddetta "social distance" sarà rigidamente imposta al fine di prevenire qualsiasi trasmissione del virus all'interno della comunità.

"Ma non penso che l'Austria, o qualsiasi altro Paese, stia pensando ad esempio di permettere alle folle di riunirsi negli stadi di calcio, nei luoghi di culto o in qualsiasi luogo dove le persone potrebbero stare fianco a fianco", ha detto.

"Questa opzione non è in programma da nessuna parte. E perché dovrebbe esserlo? Una cosa del genere può solo aiutare il virus a fare il suo lavoro".

Qual è il prossimo passo?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha esortato i Paesi ad adottare un approccio cauto, a monitorare attentamente i risultati e ad apportare le modifiche necessarie prima di passare a ciascuna delle fasi successive di allentamento delle restrizioni.

Sono così tanti i Paesi che si trovano ad aver a che fare al momento con il COVID-19, e sono tutti in fasi così diverse nella gestione del virus, che è difficile sapere quali stiano adottando l'approccio migliore.

La verità è che solo un vaccino potrebbe fermare il coronavirus.
"La gente non dovrebbe illudersi del fatto che questa sia per forza una storia che ha un inizio, una metà ed un lieto fine", ha spiegato il professor Bowtell.

"Questo può avvenire solo se, e quando, ci sarà un vaccino. Ma questo è un grande se".

Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri e gli incontri devono essere limitati a due persone, a meno che non si sia con un membro del proprio nucleo familiare o abitativo.

Se ritenete di aver contratto il virus, invece di recarvi dal medico di persona, chiamatelo telefonicamente, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080. 

Se fate fatica a respirare o vi trovate in un'emergenza, chiamate il numero 000.

SBS è impegnata nell'informare tutte le comunità d'Australia sugli ultimi sviluppi legati al COVID-19. Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo .

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Published 14 April 2020 2:21pm
By Matt Connellan
Presented by Francesca Rizzoli
Source: SBS News


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