L'azienda australiana Lorna Jane, specializzata in abbigliamento sportivo, è stata condannata a pagare una multa da 40mila dollari per aver definito "anti-virus" alcuni suoi prodotti, facendo riferimento alla loro presunta capacità di ridurre il rischio di contrarre il COVID-19.
La Therapeutic Goods Administration (TGA), una divisione del Ministero della Salute australiano, ha riscontrato l'anomalia sul sito internet dell'azienda e l'ha pertanto condannata, con l'accusa di aver infranto ben tre normative.
"Questo tipo di pubblicità ingannevole può contribuire a creare un falso senso di sicurezza, spingendo la gente ad abbassare il livello di attenzione e a non rispettare le regole, da quelle dell'igiene a quelle del distanziamento sociale. E questo può produrre consequenze dannose per tutta la popolazione australiana" ha dichiarato John Skerritt, vice segretario del Ministero della Salute.
Ad inizio luglio, l'azienda - fondata a Brisbane da Bill e Lorna Clarkson e che ha circa 250 negozi in tutto il mondo - aveva lanciato sul mercato prodotti realizzati con una "tecnologia esclusiva" - LJ Shield - sostenendo che i capi sportivi fossero trattati con sostanze in grado di "uccidere i batteri" che venivano a contatto con il tessuto.
Nella giornata di giovedì 16 luglio, dopo che Harry Nespolon, presidente dell’ordine nazionale dei medici di base, aveva affermato che Lorna Jane si stava "deliberatamente approfittando delle paure e delle preoccupazioni della gente in relazione della pandemia", l'azienda aveva modificato il proprio slogan, passando dalla definizione di capi di abbigliamento "anti-virus" a quella di "anti-batterici".
Sul proprio sito internet, Lorna Jane ha poi replicato alle accuse affermando di aver lanciato la campagna pubblicitaria ad inizio anno, quindi in epoca pre-pandemia, e ha negato di aver voluto diffondere notizie false.
"Alla luce dell'attenzione sul COVID-19 - si legge in una nota pubblicata sul sito - ci teniamo a specificare di non aver mai voluto ingannare nessuno, I nostro test mostrano che la tecnologia applicata ai nostri capi di abbigliamento sportivo contribuisce a fermare la diffusione dei batteri e delle infezioni virali e che dovrebbe essere utilizzata assieme ad altre misure precauzionali come le mascherine e l'igiene personale".
Nonostante la parziale rettifica da parte di Lorna Jane, il Ministero della Salute ha comunque provveduto a multare l'azienda.
In precedenza la TGA aveva messo in guardia i consumatori australiani proprio sul rischio di andare incontro a forme di pubblicità ingannevole, come quelle di una serie di prodotti - dai medicinali ai disinfettanti per le mani - che sostenevano di poter "sconfiggere, combattere o proteggere contro il COVID-19".
I residenti della zona metropolitana di Melbourne devono restare a casa e possono uscire solo per acquistare cibo e generi di prima necessità, per lavorare, studiare, fare esercizio oppure prestare o ricevere assistenza. Si consiglia di indossare mascherine in pubblico.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.