L'esecutivo federale per il momento ha abbandonato l'idea di fissare una scadenza temporale per il completamento della campagna vaccinale contro il COVID-19.
"Il governo non ha fissato, né ha in programma di fissare, nuovi obiettivi per la somministrazione delle prime dosi" ha scritto su facebook il Primo Ministro Scott Morrison.
"Anche se vorremmo poter vedere queste dosi completate entro la fine dell'anno, non è possibile fissare questi obiettivi, dato l'ampio margine di incertezza".
La decisione di Morrison di eliminare il calendario dei vaccini ha gettato nel caos la campagna, ma Jane Halton della Commissione Nazionale COVID-19 predica calma.
"È ora che le persone si calmino un po' e guardino ai dati fondamentali", ha detto lunedì a Channel Nine.
"Dobbiamo vaccinare la nazione, dobbiamo avere i vaccini per farlo, avremo Pfizer alla fine di quest'anno e ci saranno in totale 40 milioni di dosi di Pfizer".
L'epidemiologa Mary-Louise McLaws afferma che a meno che il ritmo delle vaccinazione nazionali non aumenti fino ad arrivare a 100-120.000 al giorno, ci vorranno due anni prima che gli australiani siano completamente immunizzati.
L'ultimo conteggio giornaliero è stato di 27.209 vaccinazioni.
Il McKell Institute ha rilevato che i ritardi nei vaccini aumenteranno le possibilità di lockdown e danneggeranno l'economia, con un danno che potrebbe superare i 1,4 miliardi di dollari.
Domenica il ministro federale Dan Tehan aveva dichiarato a Sky News che
Questa dichiarazione è stata successivamente ritrattata.
"Ci limiteremo a metterci al lavoro insieme per produrre, distribuire e somministrare i vaccini nel modo più sicuro ed efficiente possibile", ha detto Morrison.
La campagna vaccinale è stata gettata nel caos la scorsa settimana dopo che le autorità sanitarie hanno raccomandato la somministrazione dei vaccini AstraZeneca solo agli australiani di età superiore ai 50 anni, a causa delle preoccupazioni legate ai casi di trombosi.
I medici di famiglia "aderiscono in gran numero" al programma di vaccinazione
Il ministro della Sanità Greg Hunt ha affermato che dopo la revisione delle raccomandazioni su AstraZenaca i medici di base non hanno rinunciato a partecipare al programma di vaccinazione.
Hunt ha aggiunto che i medici di base "hanno aderito in gran numero" al programma di vaccinazione a partire dalla prossima settimana.
Il Ministro della Sanità ha specificato che mentre Pfizer è preferibile per gli under 50, AstraZeneca rimane a disposizione per tutti gli altri, previo un accordo tra un medico e il paziente.
Per tutti i medici che potrebbero essere preoccupati per una possibile citazione in giudizio nel caso in cui il vaccino fosse somministrato a una persona più giovane rispetto all'età consigliata, Hunt afferma che sono già in vigore accordi di indennizzo.
"L'Australia ha già accordi di indennizzo sui vaccini. Lo dico a nome del governo ma anche a nome della nostra consulenza legale, nessun medico deve preoccuparsi".
Il presidente dell'Associazione medica australiana Omar Khorshid ha affermato che è fondamentale per il futuro dell'Australia mantenere la fiducia del pubblico nel programma vaccinale.
"Il medico di famiglia potrà fornire i migliori consigli su qualsiasi medicinale o vaccino", ha detto Khorshid.
"Proporrà ciò che crede essere di beneficio medico al paziente, a cui spiegherà eventuali rischi e benefici sull'avere o meno il trattamento".
Il portavoce laburista per la salute Mark Butler ha detto che il governo avrebbe dovuto assicurare ulteriori accordi sui vaccini per garantire che ci fosse un piano di riserva in una situazione come quella creatasi con AstraZeneca.

AMA President Dr Omar Khorshid Source: AAP
"Ora siamo in una situazione molto difficile", ha dichiarato Butler domenica al programma Insider della ABC.
"L'Australia era già molto in ritardo nell'introduzione del vaccino, nemmeno tra le prime 100 nazioni al mondo, e questa brutta situazione è stata aggravata da questi eventi imprevisti legati al vaccino AstraZeneca".
Allo stesso tempo Hunt ha confermato che il governo ha seguito il consiglio degli esperti sanitari, affermando che "non ci sono consigli esistenti che non siano stati seguiti".