L'attorney general Christian Porter ha ammesso di essere il ministro federale il centro di un'accusa di stupro che risalirebbe agli anni '80, rompendo il suo silenzio per respingere energicamente le accuse.
Secondo notizie diffuse dai media per la prima volta la scorsa settimana, ci sarebbe stata una presunta violenza sessuale che coinvolgerebbe un attuale ministro del governo, che si dice sia avvenuta nel 1988 quando la vittima aveva 16 anni.
"Nessuna delle cose riferite dai media è mai successa", Porter ha dichiarato in una conferenza stampa mercoledì.
La figura politica al centro delle accuse non era stata nominata pubblicamente fino ad ora.
"Mentre ho seguito le regole e sono rimasto in silenzio, sono stato oggetto delle accuse più selvagge, intense e sfrenate che io ricordi nella politica australiana moderna", ha affermato Porter.
"Tutto queste [notizie] sono state pubblicate, ed io non sono mai stato contattato da nessuno in nessuna forma sostanziale. Nessuno mi ha dato i dettagli di queste accuse".
Porter ha aperto la sua dichiarazione rivolgendosi ai genitori della presunta vittima.
“Volevo solo iniziare dicendo qualcosa ai genitori che sono in lutto per la perdita della loro figlia adulta. L'ho conosciuta soltanto per un periodo molto breve. Ci siamo incontrati ai concorsi di dibattito, quando eravamo adolescenti circa 33 anni fa; io avevo 17 anni e penso che lei ne avesse 16”, ha detto.
“Perdendo quella persona, vostra figlia, avete subito una perdita terribile".
"Non vi meritate la frenetica politicizzazione delle circostanze della morte di vostra figlia dell'ultima settimana".
“Ho riflettuto a lungo sulle implicazioni per voi di quello che sento di dover dire oggi".
“E spero che qualunque altra cosa accada, da questo punto in poi, spero che voi capiate che oggi, parlando di quello che è successo o non è successo, non intendo aggiungere dolore al vostro dolore".
“Spero che capiate questo anche perché ciò che è stato riportato non è mai accaduto. Devo dirlo pubblicamente".
Porter ha affermato che le uniche informazioni che aveva sulle accuse provenivano da "ciò che è circolato su internet e in alcuni media".
"Prima dell'articolo di venerdì scorso sull'ABC, nessuno nelle forze dell'ordine, nella politica o nei media mi ha mai fatto delle accuse specifiche", ha detto.
“Ero consapevole, negli ultimi mesi, di pettegolezzi".
"Se le accuse mi fossero state rivolte prima di essere stampate, avrei almeno potuto dire l'unica cosa che posso dire, probabilmente l'unica cosa che potrò mai dire. E questa è la verità".
"E questo è che niente di ciò che è contenuto nelle accuse riportate è mai successo".
Porter ha confermato che non si ritirerà dalla sua carica di attorney general.
"Se mi ritirassi dalla mia posizione di attorney general a causa di un'accusa su qualcosa che semplicemente non è accaduto, qualsiasi persona in Australia potrebbe perdere la propria carriera, il proprio lavoro, il lavoro della propria vita, sulla base di nient'altro che un'accusa che appare su un giornale", ha dichiarato.
“Se ciò accadesse, qualunque figura pubblica potrebbe essere rimossa semplicemente riportando sulla stampa un'accusa. Ogni bambino che cresciamo potrebbe vedersi distrutta la vita soltanto a causa di accuse pubblicate su internet".
"La mia ipotesi è che se dovessi dimettermi e questo stabilisse un nuovo standard, non ci sarebbe comunque molto bisogno di un attorney general, perché non ci sarebbe più nessuno stato di diritto da proteggere in questo Paese".
"Non permetterò che ciò accada finché sono attorney general... Non mi ritiro né mi metto da parte."
La tanto attesa dichiarazione pubblica arriva dopo giorni di illazioni sull'identità del politico accusato.

Christian Porter has identified himself as the cabinet minister at the centre of a historical rape allegation, breaking his silence to reject the claims. Source: AAP
Lunedì, il primo ministro Scott Morrison ha respinto le richieste di dimissioni del ministro in questione mentre le indagini sulle accuse continuavano, dicendo ai giornalisti che il politico accusato aveva "energicamente" negato le accuse.
La presunta vittima, che non è stata nominata dai media per rispetto della sua famiglia, si è tolta la vita nel giugno dello scorso anno, ma ha preparato una dichiarazione che dettaglia le accuse prima della sua morte.
Se voi o qualcuno che conoscete ha subito violenze familiari o domestiche o aggressioni sessuali, chiamate il 1800RESPECT al 1800 737 732 o visitate 1800RESPECT.org.au. In caso di emergenza, chiamate lo 000.
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