Morrison "sconcertato e frustrato" che 16.000 australiani si siano recati all'estero ignorando le direttive del governo

Il primo ministro Scott Morrison ha dichiarato di essere estremamente frustrato per il fatto che 16.000 australiani abbiano deciso di recarsi all'estero malgrado le istruzioni molto chiare da parte del governo di non farlo.

Prime Minister Scott Morrison at Parliament House in Canberra, Thursday, April 2, 2020.

Prime Minister Scott Morrison at Parliament House in Canberra, Thursday, April 2, 2020. Source: AAP

Il 18 marzo, il dipartimento degli affari esteri e del commercio aveva chiaramente ammonito gli australiani a non viaggiare all'estero, emettendo un avviso di livello 4, e aveva esortato coloro che si trovavano all'estero e che desiderassero tornare in Australia di farlo il prima possibile. 

Come spiegato sul , "al livello 4, la salute e la sicurezza sono estremamente a rischio". 

"Se viaggiate in queste località, in caso di problemi, il governo australiano potrebbe non essere in grado di aiutarvi," ammoniva il sito smarttraveller.
Dati resi noti giovedì dal dipartimento degli affari interni hanno dimostrato che 16.000 cittadini australiani hanno scelto di recarsi all'estero tra il 19 ed il 30 marzo. 

Morrison ha affermato di essere "sconcertato e frustrato" dall'ostinazione dimostrata da molti australiani. 

"Non possiamo permettercelo, perché se le persone si comportano così, avremo dei decessi", il primo ministro ha dichiarato venerdì alla radio 2GB.

"Onestamente penso che sia un'indicazione del fatto che in quel momento la gente non capiva [la serietà del problema]", ha aggiunto. 

Morrison ha affermato che ci sono state alcune eccezioni tra questi 16.000 ed alcune persone hanno viaggiato per portare soccorso o perché impiegate in settori scientifici.
Altri 3.800 australiani hanno preso voli internazionali dopo il divieto ufficiale emesso il 24 marzo.

Costoro avevano dovuto richiedere un'esenzione governativa, che può essere concessa a persone che risiedono all'estero, che hanno un lavoro essenziale all'estero o per motivi compassionevoli.
Il primo ministro ha ammonito i viaggiatori che ignorano il divieto del governo. 

"Coloro che vanno all'estero in questo periodo come pensano di tornare? Sarà molto difficile", ha dichiarato.

"Non credo che si troveranno in cima alla lista [di priorità]", ha aggiunto Morrison. 

Tutti coloro che ritornano dall'estero ora sono obbligati a trascorrere 14 giorni di quarantena in una stanza d'albergo pagata dallo stato di residenza.
Il governo del Western Australia ha detto che sta considerando se sia possibile procedere con accuse penali per chi si è recato all'estero malgrado il divieto. 

"È stato incredibilmente irresponsabile per queste persone recarsi all'estero, che sia Bali, la Thailandia, o l'Inghilterra, o qualunque altra destinazione", ha detto il Premier del WA Mark McGowan.

Secondo la portavoce agli affari interni laburista, Kristina Keneally, è "davvero straordinario" che il governo federale abbia "scaricato sugli stati la responsabilità di far implementare la quarantena" per gli australiani appena arrivati dall'estero. 

La senatrice Keneally ha anche invitato tutti gli australiani a prestare attenzione alle indicazioni ufficiali sui viaggi.
Gli australiani devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri e gli incontri devono essere limitati a due persone, a meno che non si sia con un membro del proprio nucleo familiare o abitativo.

Se ritenete di aver contratto il virus, invece di recarvi dal medico di persona, chiamatelo telefonicamente, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.

Se fate fatica a respirare o vi trovate in un'emergenza, chiamate il numero 000.

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Published 3 April 2020 1:48pm
Updated 3 April 2020 4:36pm
Presented by Chiara Pazzano


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