L'Italia blocca la spedizione in Australia di 250.000 dosi di vaccino AstraZeneca

La spedizione è stata bloccata a causa della "penuria di dosi" di vaccini nell'UE e in Italia, e perché l'Australia non viene considerata un Paese "vulnerabile" nel contesto della pandemia.

A box of AstraZeneca vaccines

A box of AstraZeneca vaccines Source: MTI

L'Italia ha reso noto di aver bloccato una spedizione in Australia del vaccino contro il COVID-19 di AstraZeneca. Si tratta del primo caso di divieto di esportazione di questo tipo nell'ambito di un programma di monitoraggio dei vaccini dell'UE.

L'ordine italiano di bloccare l'invio di oltre 250.000 dosi è stato accettato dalla Commissione europea, che quest'anno ha aspramente criticato l'azienda anglo-svedese per aver fornito solo una frazione delle dosi di vaccino che aveva promesso di consegnare.

La spedizione è stata bloccata a causa della "continua carenza di vaccini nell'UE e in Italia e dei ritardi nelle forniture da AstraZeneca all'UE e all'Italia", ha reso noto in un comunicato il ministero degli Esteri italiano.

È stata bloccata anche perché l'Australia non è considerata un Paese "vulnerabile" nel contesto della pandemia, e a causa dell'"alto numero di dosi" richieste.
Il ministero ha affermato che AstraZeneca ha richiesto un permesso di esportazione il 24 febbraio e l'Italia ha inoltrato la richiesta alla Commissione europea due giorni dopo, proponendone il rifiuto.

L'organo esecutivo dell'UE ha acconsentito e il governo italiano - il cui nuovo primo ministro Mario Draghi si è impegnato a intensificare gli sforzi per la campagna di vaccinazione nazionale - ha notificato ad AstraZeneca la sua decisione il 2 marzo.

Il ministero ha detto che l'Italia aveva precedentemente autorizzato l'esportazione di campioni di vaccino AstraZeneca, ma solo in "modeste quantità... per scopi di ricerca scientifica".

Le dosi provenivano da uno stabilimento in Italia gestito da AstraZeneca per produrre alcuni dei suoi vaccini, uno dei tre autorizzati per l'uso nell'UE insieme alle versioni BioNTech-Pfizer e Moderna.

In base al "meccanismo di trasparenza e autorizzazione" della Commissione, gli stati membri dell'UE hanno pianificato le esportazioni dei vaccini COVID-19 autorizzati.
Il programma è iniziato il 30 gennaio e durerà almeno fino alla fine di marzo.

Nei primi tre mesi di quest'anno si è registrato un netto calo di consegne su cui l'UE contava per avviare la campagna vaccinale.

La carenza di dosi è dovuta soprattutto al fatto che AstraZeneca si era impegnata "a compiere i migliori sforzi ragionevoli" per fornire circa 100 milioni di dosi in quel lasso di tempo, ma ora ne sta fornendo solo il 40%.

La società con sede nel Regno Unito fornisce all'ex membro dell'UE, la Gran Bretagna, tutte le dosi per il suo programma di vaccinazione.

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Published 5 March 2021 8:09am
Updated 5 March 2021 8:14am
Presented by Magica Fossati
Source: AFP, SBS


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