Pochi giorni prima che l'Organizzazione Mondiale della Sanità annunciasse l'arrivo della pandemia e dettasse alcune linee guida da seguire per limitare il rischio di contrarre e diffondere il coronavirus, sugli scaffali dei supermercati di mezzo mondo erano già scomparsi i flaconi dei gel disinfettanti per le mani.
Un prodotto considerato fino ad un mese fa accessorio, utile per pulirsi in viaggio, al mare o in campeggio, è diventato improvvisamente un bene di prima necessità, la sua domanda ha superato di gran lunga la offerta, le vendite sono aumentate del 255% e il prezzo in qualche caso online ha toccato cifre astronomiche.
Il fenomeno, più ancora dell'assalto ai rotoli di carta igienica registrato in Australia o quello al lievito osservato in Italia, ha assunto proporzioni planetarie, il che ha acceso la curiosità di chi ha interrogato il web alla ricerca di metodi alternativi per disinfettarsi e di chi - sempre online - ha proposto ricette per produrre in casa l'introvabile (e in qualche caso costosissimo) gel.

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Una ricetta sulla carta piuttosto semplice: la maggior parte dei cocktail proposti dalla rete consigliano infatti di usare due parti di etanolo o alcol isopropilico e una parte di aloe vera, cui aggiungere qualche goccia di olii essenziali per attenuare l'odore dell'alcol.
A prescindere dal reperimento delle giuste materie prime e dalla capacità di miscelare gli ingredienti in modo corretto, il problema non riguarda però tanto l'odore del prodotto fatto in casa, ma la sua efficacia e la sua sicurezza.
Per produrre correttamente in casa il gel disinfettante, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha per questo diffuso , sottoscritte anche dall'associazione dei farmacisti australiani.
Paul Klissaris, al riguardo, sottolinea proprio i rischi connessi a un'operazione del genere tra le mura domestiche. "Ingerire anche solo accidentalmente una piccola quantità potrebbe portare a un avvelenamento, un rischio corso soprattutto dai bambini. Il risultato può essere compromesso da un dosaggio non corretto, nel senso che il prodotto può risultare non efficace oppure provocare all'opposto problemi alla pelle. In più a livello industriale viene realizzato in un ambiente sterilizzato".
Il primo consiglio, secondo il governo australiano, resta quello di , e di fare ricorso al gel disinfettante solo quando non si hanno a disposizione acqua e sapone. Il dipartimento della salute statunitensi va oltre, sostenendo che i gel non eliminino tutti i tipi di germi, soprattutto quando le mani sono visibilmente sporche o unte, e non rimuovono gli agenti chimici, come pesticidi e metalli pesanti.

Source: healthdirect.gov.au.
“Lavarsi le mani è sufficiente - dice Klissaris - a patto che lo si faccia per almeno 20 secondi".
Un ultimo aspetto da considerare riguarda la reperibilità delle materie prime - dall'alcol, la cui vendita in Australia è limitata in Australia da leggi statali che prevedono una licenza per l'etanolo e l'isopropile, ai flaconi di plastica. Insomma, il gel disinfettante in casa si può fare. Ma non è sicuramente la soluzione più indicata, anzi.
Gli australiani devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri e gli incontri devono essere limitati a due persone, a meno che non ci si trovi con un membro del proprio nucleo familiare o abitativo.
Se ritenete di aver contratto il virus, invece di recarvi dal medico di persona, chiamatelo telefonicamente, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.
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