Per la prima volta da circa nove mesi, il Western Australia sta accogliendo i viaggiatori di ritorno dal New South Wales e dal Victoria senza la necessità di sottoporsi alla quarantena.
Secondo le modifiche entrate in vigore la notte scorsa, gli stati sono stati riclassificati come “a basso rischio” ed è stato rimosso il requisito di auto-isolamento per 14 giorni.
Il South Australia rimane l’unico stato ad essere ancora soggetto alle restrizioni di viaggio.
I viaggiatori in arrivo dal South Australia non avranno più bisogno di un’esenzione per entrare in Western Australia a partire da venerdì, ma dovranno comunque sottoporsi alla quarantena.
Il Queensland riaprirà i propri confini con Adelaide da sabato, ma solo se non si verificheranno casi non tracciati nei giorni prossimi.
La decisione del WA di procedere con la riapertura è molto significativa per coloro che sono lontani dai propri cari, visto che il Natale è dietro l’angolo.
Ma il premier Mark McGowan avvisa che potrebbero irrigidire di nuovo i confini “in un batter d’occhio”, se le circostanze dovessero cambiare.
Ha inoltre rivelato che lo stato manterrà gli agenti di polizia nei posti di blocco sulla frontiera, a Eucla e Kununurra, e all’aeroporto. Questo nonostante l’allentamento dei controlli.
“Se abbiamo bisogno di aumentare la gestione dei confini per irrigidirli di nuovo, possiamo farlo quasi istantaneamente”, ha aggiunto il premier.
Il premier McGowan ha anche escluso il passaggio alla definizione di hotspot mirati utilizzata in altri stati, affermando che il sistema del Western Australia è più semplice ed efficace.
La decisione del WA di riaprire arriva dopo che i timori per una trasmissione del virus non rilevata a Sydney sono stati dissipati.
Non sono stati registrati nuovi casi acquisiti localmente dopo il caso, a Sydney, dell’addetta alle pulizie di un hotel per la quarantena risultata positiva al coronavirus la settimana scorsa.
Il Western Australia ha introdotto il requisito di trascorrere 14 giorni in quarantena per i viaggiatori provenienti da altri stati nel periodo della prima ondata di infezioni a marzo.
Il premier McGowan ha compiuto un passo ulteriore ad aprile, introducendo restrizioni per l’irrigidimento dei confini che vietavano l’ingresso a tutti, eccetto le poche persone che riuscivano a ottenere un’esenzione.
Le restrizioni sono state gradualmente allentate quando gli altri stati sono riusciti a gestire i focolai locali.
Una potenziale minaccia è emersa quando, nel weekend scorso, due viaggiatori tedeschi sono riusciti a evitare la quarantena all’arrivo a Sydney imbarcandosi su un volo diretto a Melbourne.
Da allora i due sono e la polizia del NSW si è assunta la responsabilità per l'errore, che ha costretto tutte le persone a bordo dell'aereo ad auto-isolarsi.
“Non è di certo il sistema perfetto”, ha detto McGowan in riferimento alla frase usata dalla sua controparte in NSW, Gladys Berejiklian, per descrivere il modo in cui il suo stato ha gestito la pandemia.
“Ovviamente dimostra che il COVID è un rischio e per questo continuiamo ad avere un confine controllato, per garantire che possiamo proteggere le persone in futuro”.
Oltre 30 mila persone sono arrivate in Western Australia da altri stati da quando le rigide restrizioni sui confini sono state allentate il 14 novembre scorso.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.
Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo ww.sbs.com.au/coronavirus.
