Il lockdown di Melbourne è davvero il più duro al mondo? Ecco la situazione negli altri Paesi

Il lockdown in corso a Melbourne viene annoverato tra i più duri al mondo. Ecco un confronto rispetto a come altri Paesi hanno gestito l'epidemia fino ad ora.

Nightly curfew lifted in Melbourne Victoria

Nightly curfew lifted in Melbourne Victoria Source: AAP

Il lockdown implementato a Melbourne è uno dei più lunghi e severi al mondo, tanto che il coprifuoco non verrà revocato per almeno altre sette settimane.

È dal 16 marzo che nella capitale del Victoria vengono applicati il distanziamento sociale e le restrizioni ai raduni di gruppo, inizialmente in atto fino all'11 maggio.

Dopo qualche settimana di allentamento, dall'8 luglio scorso le restrizioni sono state imposte nuovamente a Melbourne a causa di una seconda ondata di infezioni di COVID-19. Inoltre è stato dichiarato lo stato di calamità e, a partire dal 2 di agosto, è attivo il coprifuoco dalle 8PM alle 5AM.

Il secondo lockdown doveva durare fino al 13 settembre, ma lo scorso 6 settembre il Premier Daniel Andrews ha annunciato un aggiornamento delle restrizioni. Ha presentato una nuova roadmap per far fronte alla pandemia, estendendo la fase 4 del piano anti Covid-19 di altre due settimane, anche se dal 14 settembre il coprifuoco notturno inizierà un'ora più' tardi, quindi dalle 9PM, e durerà fino alle 5AM.

Il coprifuoco non verrà revocato fino al 26 ottobre.
Nel mondo sono state implementate restrizioni diverse che hanno visto emergere risultati diversi. Alcuni Paesi hanno adottato un approccio ancora più rigoroso di Melbourne. Altri hanno fatto l'esatto contrario.

Ecco un paragone tra le diverse situazioni.

La Corea del Sud

La Corea del Sud è stata inizialmente presa come un esempio di successo nel contenere l'epidemia di coronavirus ma, successivamente, quando le restrizioni sono state allentate, il Paese si è trovato a combattere ondate successive del virus.

Il 1° maggio è emerso un nuovo focolaio nel centro di Seoul dopo che un uomo di 29 anni ha visitato almeno cinque discoteche della città.

Ad agosto, un altro focolaio è stato invece collegato alla chiesa di Sarang Jeil, sempre a Seoul, con infezioni che si sono propagate in almeno 25 località diverse.

La professoressa Mary-Louise McLaws della UNSW, consulente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha utilizzato l'esempio della Corea del Sud per descrivere lo scenario che le autorità del Victoria sperano di evitare con il loro piano per l'uscita dello stato dal lockdown.
In un'intervista rilasciata a SBS News, la professoressa McLaws ha spiegato che al momento la Corea del Sud sta vivendo una terza ondata di infezioni a causa di una riapertura troppo affrettata, e ha avvertito che a Melbourne potrebbe verificarsi la stessa situazione.

"Gli abitanti del Victoria si sono confrontati con dei numeri così alti che si stanno dimenticando che i 1200 casi emersi negli ultimi 14 giorni sono ancora tantissimi", ha detto.

"Stanno andando benissimo. Ma se le restrizioni vengono tolte quando si trovano ancora in quella 'fase gialla', è troppo presto.

"La (cosiddetta) 'fase gialla' è proprio quando dovrebbero essere delle implementate delle restrizioni preventive che impediscano di entrare in quella rossa.

“La seconda ondata (di Melbourne) ha rappresentato il maggior numero di casi totali in tutta la nazione nel corso dell'intera pandemia.

"Non vogliamo una terza ondata".

Nonostante tutto, il bilancio delle vittime della Corea del Sud è rimasto relativamente basso, visto che secondo i dati della Johns Hopkins University sarebbero 336 le vittime dall'inizio della pandemia.
South Korea
South Korea has battled numerous clusters since the pandemic first broke out. Source: AAP Image/Lee Moo-ryul/Newsis via AP

Argentina

L'Argentina ha implementato un lockdown nazionale il 19 marzo.

La maggior parte del Paese ha successivamente revocato il lockdown il 10 maggio, ad eccezione dell'area metropolitana di Buenos Aires, che ha visto le restrizioni sociali estese fino al 20 settembre.

Solo le attività essenziali sono rimaste aperte e le scuole sono state chiuse.

Ma le regole non sono così rigide come quelle in atto a Melbourne. Sono attualmente consentite riunioni all'aperto fino a 10 persone, sempre indossando le mascherine, mentre il sindaco di Buenos Aires ha segnalato che questa settimana ha intenzione di autorizzare i ristoranti a servire i clienti ai tavoli all'aperto.
Nurses pray before applying vaccines against flu at a church in Buenos Aires, Argentina. 11 April 2020
Buenos Aires in Argentina has been under lockdown since March. Source: AAP

Le Filippine

La capitale delle Filippine, Manila, è in lockdown da marzo.

Le restrizioni sono state nuovamente rafforzate all'inizio di agosto, e lunedì il presidente Rodrigo Duterte ha annunciato che sarebbero state prorogate fino al 30 di settembre.

Le regole in atto nell'area metropolitana di Manila sono simili a quelle di Melbourne: le attività commerciali non essenziali ed i trasporti pubblici sono stati chiusi, e sono richiesti dei permessi speciali per lavorare fuori casa.
Le palestre, i parrucchieri e gli internet café sono stati autorizzati a riaprire parzialmente dal primo di settembre.

Tuttavia il presidente Duterte ha addirittura minacciato di sparare ai trasgressori del lockdown.

"I miei ordini alla polizia e ai militari sono: se ci sono problemi e succede che ci sono delle reazioni e le vostre vite sono in pericolo, sparate a morte", ha detto il presidente del Paese durante un discorso televisivo ad aprile.

Secondo i dati della John Hopkins University le Filippine hanno registrato più di 237.000 casi dall'inizio della pandemia e 3875 morti.
Philippines President Rodrigo Duterte.
The Philippines' capital of Manila has endured strict lockdown measures Source: Getty Images

Europa Occidentale

Il lockdown a Melbourne sta durando molto più a lungo di quello dei Paesi dell'Europa occidentale, molti dei quali sono stati duramente colpiti dalla pandemia all'inizio dell'anno.

L'Italia, il primo paese della regione ad essere colpito, dal 9 marzo ha introdotto un rigoroso lockdown che ha visto chiudere tutte le attività non essenziali. In Lombardia, la regione che è stata colpita più duramente, è stato addirittura vietato l'esercizio fisico all'aperto.

Il governo britannico ha implementato il lockdown il 23 marzo, ma ha riaperto i negozi ed il commercio al dettaglio a giugno, seguiti da pub, ristoranti e hotel il 4 luglio.

Un piano d'azione simile si è avuto in Spagna, Italia e Francia, che hanno tutti allentato le loro restrizioni nei mesi estivi.
The UK is seeing its daily number of fresh coronavirus cases surge again, but the region has largely reopened.
The UK is seeing its daily number of fresh coronavirus cases surge again, but the region has largely reopened. Source: EPA

Cina

A gennaio, la Cina ha imposto rigide misure di isolamento ai 60 milioni di residenti che vivono nella provincia di Hubei, che sono stati rinchiusi per quasi 80 giorni e dove è stato vietato il trasporto da e verso l'epicentro del virus, ovvero Wuhan.

Analogamente alle restrizioni della fase 4 di Melbourne, ai residenti di Wuhan è stato ordinato di rimanere a casa a meno che non avessero bisogno di cure mediche o dovessero fare acquisti di articoli essenziali.

Il blocco è durato fino ad aprile, ma verso la metà di agosto la città aveva un aspetto molto diverso. Foto diventate virali, mostravano le migliaia di partecipanti ad una festa al Wuhan's Maya Beach Water Park, simbolo del ritorno alla normalità della città.
TOPSHOT - This photo taken on August 15, 2020 shows people watching a performance as they cool off in a swimming pool in Wuhan in China's central Hubei province. (Photo by STR / AFP) / China OUT (Photo by STR/AFP via Getty Images)
People watch a performance as they cool off in a swimming pool in Wuhan in China's central Hubei province. Source: AFP

Svezia

In termini di risposta alla pandemia la Svezia si trova all'estremità opposta dello spettro rispetto a Melbourne.

Il Paese ha rifiutato di implementare lockdown per far fronte al COVID-19, optando invece per l'"immunità di gregge".

Durante la pandemia tutte le aziende e le scuole sono rimaste aperte proprio con l'obiettivo che la maggior parte della popolazione venisse infettata dal COVID-19, per poi sviluppare l'immunità e quindi impedire la diffusione del virus.
Un approccio che ha avuto un forte impatto sulla popolazione del Paese.

La Svezia infatti, che ha una popolazione di 10,2 milioni di abitanti, ha registrato 84.985 casi di coronavirus e 5.835 morti, portando questa nazione ad avere uno dei tassi di mortalità pro capite più alti al mondo.

Confrontando la situazione in Svezia con quella di altri paesi scandinavi vediamo che la Finlandia ha registrato solo 336 morti, la Danimarca 627 e la Norvegia 264.

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Nuova Zelanda

Mentre la seconda ondata del virus arrivava a Melbourne, la Nuova Zelanda festeggiava per essersene liberata.

Proprio in quei giorni infatti il Paese annunciava di aver ufficialmente eliminato il virus entro i suoi confini, essendo trascorsi più di 100 giorni consecutivi senza un solo caso attivo.

Scuole e attività commerciali sono state riaperte, le restrizioni riguardo ai raduni di più persone sono stati rimossi e la vita è quasi tornata alla normalità.

Ma l'11 agosto la situazione in Nuova Zelanda è di nuovo cambiata, quando una famiglia di quattro persone di South Auckland è risultata positiva al virus.
Jacinda Ardern and Scott Morrison have had a 'constructive' phone call regarding a woman detained in Turkey.
Jacinda Ardern and Scott Morrison have had a 'constructive' phone call regarding a woman detained in Turkey. Source: Getty
La notizia ha fatto sì che il governo della Nuova Zelanda implementasse immediatamente il lockdown nel Paese, portando la regione di Auckland alla fase 3 per due settimane e mezzo, mentre il resto del Paese è passato alla fase 2.

La seconda ondata ci ha ricordato, ha detto la PM Jacinda Ardern, che nessuno può permettersi di rilassarsi quando si parla di COVID-19.

La Ardern ha anche aggiunto che sebbene le indicazioni fossero che il focolaio di Auckland era contenuto, non si poteva restare indifferenti.

"Eravamo pronti e, intervenendo in maniera rapida e decisa, in particolare grazie alla partecipazione degli abitanti di Auckland, vediamo questa fase iniziale come una lenta rinascita", ha detto ai giornalisti la scorsa settimana.

"Ma (ci sono) anche aree dove è richiesta maggiore cautela ... in questa pandemia globale, tutti i Paesi hanno sofferto una seconda ondata, che in alcuni casi in alcuni casi è stata particolarmente pesante."

I residenti dell'area metropolitana di Melbourne sono soggetti alle restrizioni della fase 4 e devono rispettare un coprifuoco tra le ore 8pm e le ore 5:00. Durante il coprifuoco, chi si trova a Melbourne può solo uscire di casa per motivi di lavoro, motivi essenziali di salute, per prestare cure o per ragioni di sicurezza.

Tra le 5am e le 8pm, chi vive a Melbourne può uscire di casa per fare esercizio, per acquistare beni di prima necessità, per andare a lavorare, per ricevere assistenza medica, o prendersi cura di un parente malato o anziano.

Tutti gli abitanti del Victoria devono indossare una mascherina quando escono di casa, ovunque vivano.

Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080. 

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo .

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Published 9 September 2020 8:30am
Updated 9 September 2020 8:46am
By Gavin Fernando
Presented by Francesca Rizzoli


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