Il governo federale sta valutando la possibilità di deportare alcune delle persone che hanno partecipato a una festa svoltasi nella periferia orientale di Sydney il giorno di Natale.
Il ministro dell'immigrazione Alex Hawke è rimasto "scioccato" nel vedere le scene che hanno avuto a luogo a Bronte Beach, dove una folla ha violato i principi di distanziamento sociale e altre regole imposte a causa dello scoppio del focolaio di Avalon, nel nord di Sydney.
Alcune delle persone coinvolte sembrano essere backpacker rimasti in Australia durante la pandemia, provenienti per lo più dal Regno Unito.
"Secondo il Migration Act, se qualcuno minaccia la sicurezza pubblica o la salute, il suo visto può essere annullato o revocato", ha detto martedì il ministro a Sydney Radio 2GB.
"Questa opzione è al momento al vaglio del governo federale".
Inoltre, il ministero degli interni collaborererà con le autorità del New South Wales in vista del Capodanno, al fine di assicurarsi che le persone siano rispettose delle regole imposte.
"Non esiteremo a deportare coloro che disobbediscono palesemente agli ordini di pubblica sanità", ha detto il ministro Hawke.
Continua intanto il tentativo del NSW di sopprimere il focolaio di COVID-19 nelle Northern Beaches a Sydney, che ha ora raggiunto i 126 casi.
La premier Gladys Berejiklian afferma che l'area rimarrà in lockdown fino al nuovo anno, dopo che lunedì sono stati confermati altri quattro nuovi casi nella comunità. Un quinto è ancora oggetto di indagine.
È stato inoltre annullato il programma secondo cui i lavoratori in prima linea della crisi in NSW avrebbero assistito, da posti privilegiati, ai famosi fuochi d'artificio di Capodanno nella baia di Sydney.
"È troppo rischioso per la salute avere persone provenienti dalle aree regionali, da Sydney e da aree regionali più lontane che si riuniscono nel CBD", ha detto Gladys Berejiklian.
Martedì il Victoria ha registrato il suo 60° giorno consecutivo senza nuovi casi di COVID-19 acquisiti localmente, ma sono stati svelati due nuovi casi che si trovano in quarantena in hotel.
Il Queensland, che ha trascorso 104 giorni senza alcuna trasmissione comunitaria, lunedì ha registrato cinque nuovi casi confinati negli hotel per la quarantena. Attualmente ci sono 13 casi attivi nello stato.
Lunedì invece il South Australia ha registrato un caso di COVID-19 in quarantena alberghiera, mentre il Western Australia ha registrato tre nuovi casi, anch’essi isolati in albergo.
Il bilancio delle vittime del coronavirus in Australia è ora di 909, dopo che un uomo del NSW di circa 70 anni che aveva contratto il COVID-19 a marzo, è morto per complicazioni respiratorie.
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