Il blocco delle partenze internazionali divide l'opinione pubblica australiana

Secondo un sondaggio il 60 per cento dei partecipanti ritiene che il governo abbia fatto abbastanza per aiutare gli australiani bloccati all’estero a ritornare a casa.

Lines of passengers trying to depart from the Sydney Domestic Airport Terminal in Sydney

Lines of passengers trying to depart from the Sydney Domestic Airport Terminal in Sydney Source: AAP

Gli australiani sembrano essere in generale d'accordo con la chiusura dei confini nazionali, mentre la pandemia di coronavirus impazza nel mondo.

A oltre un anno dalla chiusura dei confini internazionali che impedisce agli australiani di viaggiare all’estero senza aver ottenuto un’esenzione governativa, un sondaggio del Lowy Institute mostra che poco meno di due persone su 10 – il 18 per cento dei rispondenti - ritengono che tutti gli australiani dovrebbero avere il diritto di lasciare liberamente il Paese.

Il sondaggio è stato condotto tra il 15 e il 29 marzo 2021, ed ha coinvolto 2.222 adulti.

Quasi la metà del campione interpellato – il 41 per cento – si è detto favorevole alle regole ora vigenti, che richiedono alle persone che vogliono lasciare il Paese di ottenere un’esenzione speciale dal bando.
Ma allo stesso tempo il 40 per cento crede che chi è stato vaccinato debba avere la libertà di partire.

La vaccinazione come prerequisito necessario ai viaggi internazionali è sostenuta ampiamente dagli australiani più anziani, con le persone sopra i 60 anni più pronte a sostenere l’idea.

Solo un terzo degli australiani tra i 18 ed i 59 invece ritengono che chi è stato già vaccinato abbia il diritto di uscire dal Paese.

Natasha Kassam, direttrice del programma di opinione pubblica e politica estera del Lowy Institute, he dichiarato che, mentre la maggior parte della popolazione sembre essere rimasta favorevomente colpita dalla gestione della pandemia, allo stesso tempo ci sono segni di frustrazione dovuti al perdurare della chiusura dei confini nazionali.

“Anche se diversi australiani possono valutare la chiusura dei confini come una limitazione al turismo o ai viaggi d’affari, è importante ricordare che un terzo della popolazione Australiana è nato all’estero”, ha dichiarato Kassam a SBS News, aggiungendo che "molte famiglie sono rimaste separate durante la pandemia”.
I risultati del sondaggio mostrano inoltre che molti australiani vedono la vaccinazione come prerequisito per l’apertura del Paese al resto del mondo.

“Nonostante quattro australiani su dieci siano favorevoli alle politiche attuali, si nota anche che lo stesso numero di persone vuole essere in grado di partire una volta vaccinati, anche se al momento questa opzione non fa parte delle decisioni del governo federale”.

Il sondaggio getta luce inoltre su come gli australiani valutano la risposta del governo federale nei confronti dei cittadini bloccati in altre nazioni.

Quasi il 60 per cento ritiene che il governo abbia fatto abbastanza per aiutare i cittadini a ritornare a casa, mentre un terzo non si trova d’accordo.

Va notato che questi risultati sono giunti prima che il governo federale annunciasse che da lunedì 

Gli australiani inoltre valutano in maniera estremamente positiva la gestione della pandemia da parte della nazione.

Quasi tutto il campione intervistato – il 95 per cento – ritiene che la pandemia di COVID-19 sia stata gestita “molto bene” o “ragionevolmente bene” fino ad ora.

Gli australiani hanno mostrato un apprezzamento maggiore per la gestione della pandemia da parte di Taiwan rispetto che quella della Cina. Nei confronti di Pechino, anche se molti australiani ritengono che abbia gestito meglio la pandemia quest’anno rispetto all’anno scorso, meno della metà – il 45 per cento – pensa che abbia gestito il COVID-19 "ragionevolmente" o "molto bene".

Nel sondaggio c’erano anche domande sull’India, ma le risposte sono arrivate prima dell’ultima ondata mortale di coronavirus e l’enorme aumento in casi di contagi e di vittime.
Gli Stati Uniti sono stati giudicati i peggiori tra i sei Paesi presi in considerazione nel sondaggio. Nessun australiano si è espresso favorevomente sulla gestione della pandemia, mentre un notevole 92 per cento ritiene che sia stata affrontata “molto male” o “piuttoso male”.

Kassam si aspetta di vedere nei prossimi mesi un cambio di attitudine nei confronti degli Stati Uniti.

“La visione negativa degli sforzi statunitensi mostra quanto siano stati profondi gli strascichi lasciati dalla tragedia americana, nonostante sia sorprendente come questa attitudine non sia stata modificata dall’impressionante gestione della distribuzione dei vaccini di quest’anno”, ha spiegato Kassam.

Gli australiani inoltre vogliono aiutare i nostri vicini più stretti con il programma vaccinale.

Più dell’80 per cento degli interpellati ritiene che l’Australia dovrebbe aiutare le nazioni delle Isole del Pacifico ad acquistare i vaccini, mentre il 60 per cento ha la stessa opinione nei riguardi delle nazioni del sud-est asiatico.

L’Australia si è impegnata a donare 800 milioni per aiutare nell’acquisto dei vaccini nelle Isole del Pacifico e nei Paesi del sud-est asiatico. 


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Published 3 May 2021 12:39pm
Updated 3 May 2021 12:53pm
By Rashida Yosufzai
Presented by Carlo Oreglia


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