Idrogeno "pulito" e cattura del carbonio: la roadmap energetica del governo ridurrà davvero le emissioni?

I commentatori sono indecisi sul fatto che la "roadmap tecnologica" del governo federale possa effettivamente ridurre le emissioni.

Energy Minister Angus Taylor.

Energy Minister Angus Taylor. Source: AAP

La cosiddetta roadmap tecnologica presentata dal governo federale ha elencato cinque possibili tecnologie energetiche che, a suo avviso, aiuteranno a ridurre le emissioni della nazione nel prossimo decennio.

L'elenco degli obiettivi - che include l'idrogeno "pulito", l'accumulo di energia, acciaio e alluminio a basso tenore di carbonio, la cattura del carbonio e le tecnologie per la gestione del carbonio nel suolo - ha diviso i commentatori politici.

Alcuni sostengono pienamente l'approccio politico incentrato sullo sviluppo di tecnologie emergenti, altri invece sono scettici sulla fattibilità della prioritizzazione delle tecnologie.

Ma la strategia politica del governo può davvero aiutare a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, e può avere successo senza un chiaro obiettivo nella riduzione delle emissioni nel 2050?
Turbines are seen at a wind farm near Bungendore
The federal government expects to invest more than $18 billion in new energy technologies to 2030. Source: AAP

"Un buon inizio", ma riduce le emissioni?

Il governo federale ha annunciato che metterà a disposizione 18 miliardi di dollari per i progetti emergenti dei prossimi dieci anni, sostenendo che ciò contribuirà a ridurre sia le emissioni che i costi.

Secondo Tony Wood, direttore del programma energetico del Grattan Institute, le tecnologie emergenti scelte dal governo sono valide come tutte le altre nella considerazione degli investimenti prioritari.

"Questo è, in qualche modo, solo l'inizio del viaggio, ma è un buon inizio e non ci porta nemmeno in vicoli ciechi - apre alcune possibilità ... e sono tutte nella mia lista", ha detto a SBS News.

"Ciò di cui alla fine avremo bisogno, è una sorta di politica generale che guidi l'implementazione delle tecnologie una volta superata questa fase di sviluppo iniziale".
Il ministro dell'Energia Angus Taylor ha dichiarato che il piano mostra l'impegno del governo nel trovare un modo per ridurre le emissioni senza comprimere l'economia australiana.

“Abbiamo bisogno di più cavalli in gara, non di meno. Ci sono solo due modi per ridurre le emissioni. O attraverso una qualche forma di tassazione, o con un miglioramento delle attività", ha detto martedì al National Press Club.

“Non esiste una terza via. L'Australia non può e non deve danneggiare la sua economia per ridurre le emissioni "
Due delle tecnologie prioritarie del governo, ovvero la cattura del carbonio ed il carbonio nel suolo, sono state respinte dagli ambientalisti, preoccupati che queste finiscano a sostenere fonti energetiche come i combustibili fossili.

Anche gli investimenti nell'idrogeno hanno attirato molte critiche. Gli oppositori sono preoccupati dal fatto che attualmente questo viene prodotto principalmente da combustibili fossili, nonostante possa essere creato utilizzando fonti di energia rinnovabile.

Richie Merzian, direttore del programma sul clima e l'energia presso il think-tank progressista The Australia Institute, ha ammesso di essere preoccupato che la roadmap possa fare ben poco per ridurre le emissioni nei prossimi dieci anni.
The Bayswater coal-fired power station in the NSW Hunter Valley region.
The Bayswater coal-fired power station in the NSW Hunter Valley region. Source: AAP
"Sembra che esistano tecnologie che è stato provato possano ridurre le emissioni ora e nel prossimo decennio, ma queste sembrano essere state escluse da questa lista", ha detto.

"Stiamo assistendo invece alla cattura e allo stoccaggio del carbonio, che non ha prodotto alcuna riduzione significativa delle emissioni. Questa roadmap ha (anche) il potenziale di trasformare l'idrogeno in carbone pulito 2.0 ".

La roadmap non fissa una data precisa per il raggiungimento dei risultati, e viene presentata proprio mentre il governo continua a fare resistenza alle pressioni volte al raggiungimento entro il 2050 di un livello di emissioni zero.
Il portavoce laburista per l'energia Mark Butler ha accusato la strategia del governo di essere una "tabella di marcia verso il nulla".

"Nella peggiore recessione in quasi un secolo, questa lunga serie di annunci nel settore energetico non fornirà un solo nuovo lavoro in tempi in cui l'Australia ne ha bisogno", ha detto.

Anche il leader dei Verdi Adam Bandt ha criticato la roadmap di non aver implementato un piano forte abbastanza, volto a ridurre le emissioni di anidride carbonica dell'Australia.

"Il governo ignora l'energia solare ed eolica, che sono le nostre uniche possibilità per evitare un pericoloso riscaldamento globale fuori controllo", ha detto.

"Questa è una roadmap che ci porterà verso un dirupo e ... saranno i giovani a pagarne il prezzo."

Il solare e l'eolico sono considerate "tecnologie mature"

Il piano della roadmap include la denominazione di "tecnologie mature" identificate come carbone, gas, solare ed eolico, che non sono nella lista degli investimenti prioritari del governo.

Il governo ha detto che investirà in queste tecnologie solo "dove c'è un evidente fallimento del mercato".

Ma secondo l'esperto di energia rinnovabile dell'Australian National University, Andrew Blakers, la non prioritizzazione degli investimenti nella tecnologia solare ed eolica è sbagliato, e teme che questo possa minare la transizione verso la riduzione delle emissioni.

"Se la roadmap posizionasse l'eolico ed il solare in primo piano e al centro, allora le emissioni diminuirebbero molto più rapidamente rispetto alla versione attuale della roadmap", ha detto l'esperto a SBS News.

"Devono essere in cima alla lista, tutto il resto serve per supportare l'eolico ed il solare, non il contrario".
Al contrario, la roadmap definisce una serie di "stretch goals" che cercano di stabilire quando le nuove tecnologie saranno considerate competitive con le tecnologie esistenti.

Ciò include portare i costi di stoccaggio dell'energia a meno di $100 per megawattora, ridurre i costi di cattura e stoccaggio del carbonio a meno di $20 per tonnellata ed immagazzinare le emissioni di "carbonio nel suolo" con meno di $3 per ettaro all'anno.

Un altro obiettivo sarebbe quello di vedere il costo dell'idrogeno competitivo, se questo potesse essere prodotto per 2 dollari al chilogrammo o meno.
Secondo Wood le tecnologie prioritarie potrebbero essere essenzialmente considerate come "cavalli" in una gara, intendendo che alcuni continueranno a mettersi alla prova mentre altri probabilmente non riusciranno a raggiungere i loro obiettivi.

"La vera sfida è, se stiamo andando nella giusta direzione verso questi obiettivi, come li inseriremo poi nel mercato", ha dichiarato.

"Come vengono impiegati su larga scala per svolgere seriamente il lavoro che devono fare nella riduzione delle emissioni?"
Attualmente l'impegno del governo australiano è quello di ridurre  le emissioni del 26% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005.

Ma gli stati, i territori, i gruppi imprenditoriali e gli agricoltori chiedono ora al governo federale di adottare anche l'obiettivo di emissioni zero entro il 2050.

Taylor ha spiegato che il governo si è concentrato sulla riduzione delle emissioni senza compromettere la prosperità economica della nazione.

"Quello che non faremo è imporre un obiettivo che imporrà costi all'economia, distruggerà posti di lavoro e fermerà gli investimenti", ha detto.

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Published 23 September 2020 7:18am
By Tom Stayner
Presented by Francesca Rizzoli


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