Nella lotta globale al Coronavirus vediamo che molti paesi stanno chiudendo i locali, limitando la libertà di movimento delle persone, introducendo linee guida sul distanziamento sociale e soprattutto incoraggiando i cittadini a rimanere a casa.
Ma da settimane l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sottolineato l'importanza della realizzazione dei test per individuare il virus.
Il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’organizzazione, afferma che i blocchi e le misure di distanziamento sociale possono aiutarci a guadagnare un po’ di tempo, ma ha anche sottolineato che in realtà si tratta solo di misure preventive. "Per debellare il virus dobbiamo attaccarlo con una tattica aggressiva e precisa, sottoponendo ai test ogni singolo caso sospetto e prendendoci cura di ogni caso confermato attraverso la quarantena e limitando i contatti della persona con il resto del mondo", ha dichiarato in una conferenza stampa Ghebreyesus.
Oltre a chiudere le frontiere e a vietare i raduni di persone, il ministro della Sanità Greg Hunt ha reso noto che l'Australia ha effettuato oltre 147.000 test da quando è scoppiata l'epidemia di COVID-19 nel paese. Di quelli testati al momento solo l'1% è stato confermato positivo al virus. "Insieme alla Corea e a Singapore", ha spiegato Hunt, "a livello globale siamo all'avanguardia in termini di ampiezza e portata dei nostri test".
Finora i test sono stati fatti soprattutto a coloro che il governo ha ritenuto più alto rischio di contrarre il coronavirus, ovvero i viaggiatori stranieri e le persone che sono entrate in stretto contatto con altri casi confermati.
Nella giornata di lunedì, il Deputy Chief Medical Officer Paul Kelly ha affermato che queste linee guida cambieranno a breve per poter effettuare il test ad un numero maggiore di australiani.
Il governo ha ricevuto ulteriori 97.000 kit per testare il COVID-19 e ne ha garantito la fornitura di altri 100.000. Sono stati inoltre ordinati 1,5 milioni di "point of care" kit, ovvero test portabili che possono essere effettuati anche da parte dei medici di base.
Allo stesso tempo, il Ministro della sanità Greg Hunt ha annunciato che gli operatori sanitari saranno tra quelli a cui verrà data la priorità. "È molto importante dare loro fiducia", ha spiegato il Ministro, "perché il grado di impegno e coraggio a loro richiesto è molto importante, sono gli eroi dei prossimi mesi".
Il Professore associato Bruce Thomson, decano di educazione sanitaria presso la Swinburne University, spiega che l'Australia è stata molto diligente nella realizzazione dei test ma afferma anche che è giunto il momento di allargare il campo di applicazione, sull’esempio della Corea del Sud. "Più persone testiamo meglio é", ha spiegato il professore, ma ha anche sottolineato che le persone devono tenere a mente che si tratta di un risultato temporaneo. "Anche se oggi potresti essere risultato negativo al test, domani potresti essere esposto al virus ed in pochi giorni finire infettato". Ma, ha rassicurato, a suo parere l'Australia si sta muovendo bene.
La sta accelerando i tempi per l'approvazione dei nuovi kit per testare il coronavirus, ed un portavoce dell’organizzazione ha riferito a SBS News che è stata fatta una nuova esenzione di emergenza per consentire di velocizzarne la fornitura a tutti i laboratori di analisi.
Alcuni di questi kit garantiscono rapidità, promettendo di avere i risultati al test in meno di un'ora, mentre altri garantiscono invece precisione nella diagnosi corretta del virus.
Secondo il professore associato Bruce Thomson questi nuovi kit avranno un impatto notevole sulla nostra risposta al coronavirus.