Sono entrate in vigore il 17 aprile 2019 nuove leggi che permettono alle autorità aeroportuali di accorciare o addirittura cancellare i visti dei visitatori che non denunciano alla dogana la presenza di articoli proibiti nel loro bagaglio.
Le severe leggi che regolano la biosicurezza in Australia proibiscono l’introduzione di certi prodotti alimentari, piante e prodotti animali dall’estero, per evitare la diffusione di malattie e insetti nocivi nel Paese.
Per evitare di trovarsi inguaiati alla dogana, ecco in rassegna cosa si può portare e cosa no Down Under.
Salumi e formaggio, si può?
I prodotti alimentari vanno dichiarati all’arrivo in Australian sulla Incoming Passenger Card che viene distibuita in aereo. Alla dogana, gli agenti della Biosicurezza hanno il diritto di ispezionare quello che portate nel Paese.
È concesso portare caffè, biscotti, pane, cioccolato e olio, bisogna però dichiarare se si è in possesso di prodotti caseari, salumi (anche sottovuoto), tè, spezie, riso e arachidi.
In questi casi alcuni prodotti sono consentiti, ma per avere la lista completa controllate .

An airport security person examining the contents of a bin with a traveler's fanny pack, shoes, sweater, and allowable liquids. Source: iStockphoto
Medicinali
Sono consentite le medicine per uso personale, a patto di portare con sè la ricetta del medico scritta in inglese che certifichi che le medicine sono state prescritte per curare una certa malattia e che la quantità non superi la fornitura di tre mesi.
L’Australian Border Force (ABF) sul suo sito consiglia di lasciare intatte le confezioni e di dichiararle all’arrivo.
Piante, fiori e semi
Non è permessa l’introduzione di piante e fiori freschi.
A questo proposito, la ABF avvisa che la maggior parte delle piante vive non può entrare in Australia a meno che l’importatore non abbia un permesso rilasciato dal dipartimento agricolo.
Per quanto riguarda i semi, è obbligatorio dichiarare la loro presenza.
Cosa succede se porti in Australia un prodotto sospetto?
All’arrivo, i passeggeri ricevono dall’equipaggio dell’aereo la Incoming Passenger Card. Si tratta di un documento legale che obbliga chi lo compila a dichiarare se è in possesso di determinati prodotti alimentari, piante o di origine animale.
Nel passaggio alla dogana, i prodotti vengono analizzati dagli addetti del dipartimento di agricoltura che decidono se possono passare o meno il controllo.
In alternativa, si può gettare i prodotti in appositi contenitori presenti nel terminal.
Le conseguenze per i trasgressori
Gli addetti alla Biosicurezza hanno il diritto di ispezionare il vostro bagaglio, anche se non avete dichiarato di possedere alcun prodotto potenzialmente proibito. L’ispezione può essere condotta tramite raggi X o con l’ausilio di cani da fiuto.
In caso di mancanza di dichiarazione o dichiarazione falsa nella Incoming Passenger Card, il passeggero può incorrere in sanzioni civili, venire incriminato, ricevere multe fino a 420.000 dollari australiani e carcere fino a 10 anni.
Se invece i prodotti vengono dichiarati, non è possibile essere multati secondo il Biosecurity Act 2015, anche se gli stessi prodotti non sono autorizzati ad entrare in Australia.
Dal 17 aprile 2019, la nuova legge consente agli addetti dell’immigrazione di accorciare o cancellare i visti dei visitatori in caso di mancata dichiarazione della presenza di prodotti proibiti.
L’ABF ha reso noto che chi venisse trovato colpevole di aver infranto queste regole può vedersi impedito l’accesso in Australia per i successivi tre anni.

Source: ABF