Mollie Manley, originaria del Somerset in Inghilterra, ha vissuto a Perth per 11 anni vicino ai suoi tre nipoti e nove pronipoti - che sono tutti cittadini australiani.
All'inizio del mese, SBS News aveva reso noto che - dove non ha nessun parente in vita - poiché non possedeva .
Suo genero, Robert Rowe, aveva confermato a SBS News che la signora Manley aveva ricevuto un ultimatum di 28 giorni prima di partire.
“È qui da 11 anni, ma non ha i requisiti di salute richiesti. Nel frattempo è diventata quasi cieca ed è invecchiata… Ieri, ho ricevuto una lettera via email che afferma che la sua richiesta di visto è stata cancellata e che ha 28 giorni per lasciare il Paese”, ha detto.
Ma ore dopo aver ricevuto la lettera, suo genero Rob Rowe ricevette una telefonata dall'ufficio affari interni, in cui lo si assicurava sul fatto che Mollie non sarebbe stata deportata.
"È stato come togliermi un grande peso dalle spalle", ha detto. "Mi hanno assicurato che i media non li hanno assolutamente influenzati".
Durante tutta questa vicenda, i familiari non hanno mai informato Mollie di questa vicenda.
Ma la storia non si chiude qui.
Ora i familiari hanno due opzioni: possono richiedere un visto per trattamenti medici, che le darebbe altri dodici mesi in Australia, oppure possono fare appello contro la decisione, ma questa sarebbe una strada costosa e ci vorrebbero forse degli anni, e porterebbe probabilmente ad un intervento ministeriale.
La famiglia crede che a Mollie non resti molto da vivere, e spera che possa passare i suoi ultimi giorni in pace, con i suoi familiari vicino.