Se la National Farmers' Federation ha accolto con favore l'annuncio dei cambiamenti alle regole dei visti per i lavoratori agricoli, tra cui anche il Working Holiday Visa, l'Australian Workers' Union, ovvero il sindacato dei lavoratori australiani, ha espresso invece preoccupazione perché questo potrebbe esporre i lavoratori stranieri ad ulteriore sfruttamento.
Il primo ministro Scott Morrison ha delineato una serie di modifiche previste per i visti rilasciati all'interno del e per coloro che entrano in Australia con il Working Holiday Visa, o WHV, per porre così fine alla carenza di lavoratori nelle fattorie.
Questi cambiamenti faranno sì che coloro che sono in possesso di un WHV non avranno più bisogno di cambiare datore di lavoro ogni sei mesi, come è previsto attualmente, ed inoltre l'età massima per avere accesso a questo tipo di visto verrà alzata, per quanto riguarda alcuni Paesi, fino a 35 anni. Inoltre, sempre per quanto riguarda i possessori di un visto vacanza e lavoro, questi saranno anche in grado di triplicare la durata dei loro soggiorni in Australia se saranno disposti a lavorare in campagna più a lungo.
Per quanto riguarda invece gli abitanti delle isole del Pacifico che intraprendono lavori stagionali in Australia, partecipando al Seasonal Worker Programme, potranno lavorare per nove mesi invece degli attuali sei mesi.
Il Primo Ministro Scott Morrison ha spiegato che tali provvedimenti puntano a migliorare l'economia nelle aree regionali, sostenendo le piccole e medie aziende nelle zone rurali.
"All of this is designed to support small, family, medium-sized businesses working in regional areas all around the country. You know, backpackers when they come, they don't go home with any money in their pocket. Everything they earn here, they spend here. All the money goes back into the regional towns, creating more and more jobs and a vibrant economy." Scott Morrison, Prime Minister
Fiona Simson, la presidente della National Farmers' Federation, ha accolto favorevolmente l'annuncio ed ha spiegato che i posti di lavoro nel settore agricolo sono in pieno boom, ma che gli agricoltori hanno grosse difficoltà nel trovare i lavoratori. Posizione confermata anche dai dati raccolti dalla società di consulenza Deloitte Access Economics, secondo cui l'offerta attuale di lavoratori in campo agricolo in Australia è attualmente troppo bassa per far fronte all'invecchiamento della forza lavoro.
Negli ultimi mesi il governo è stato sottoposto a crescenti pressioni volte ad aumentare l'aiuto ed il sostegno agli agricoltori in difficoltà, soprattutto a causa dell'emergenza siccità. Già il National Party aveva elaborato una proposta per un visto speciale, uno "skilled agricultural visa", che però non ha mai preso realmente il via a causa delle preoccupazioni riguardo al possibilie aumento dei lavoratori illegali. Ma Scott Morrison non ha escluso la possibilità di un altro "agricultural visa", se le modifiche annunciate non contribuiranno a reclutare la forza lavoro necessaria richiesta nelle fattorie.
La reazione della Australian Workers' Union, o AWU, ovvero il sindacato dei lavoratori australiani, non ha tardato ad arrivare: il sindacato non è d'accordo con i cambiamenti annunciati dal Primo Ministro. Il segretario nazionale dell'AWU Daniel Walton ha spiegato che i lavoratori stranieri si lamentano da tempo dello sfruttamento, compreso il lavoro non retribuito, e suggerisce che tali cambiamenti porteranno solo ad un ulteriore sfruttamento.
"In terms of wage theft, that these workers are not being paid correctly or not paid at all, that they've been forced into dodgy accommodation, that they've been facing front-line issues in terms of abuse, sexual harassment and a whole lot of others ... time and time again, workers having their passports confiscated from them to force them to remain ... the issues are absolutely rife, and there's not the one-off example." Daniel Walton, AWU
Critiche sono arrivate anche dal ministro laburista Andrew Leigh, che si è già detto scettico rispetto alle modifiche annunciate da Scott Morrison e ha chiesto infatti al Governo di spiegare sin da subito quali saranno le misure che verranno prese contro lo sfruttamento, ma Fiona Simson ha spiegato che la Federazione degli Agricoltori sta facendo tutto il possibile per garantire che i lavoratori possano trovarsi nelle migliori condizioni.
"There's absolutely zero tolerance for treating workers badly on farms. Whether that's in terms of pay rates or conditions, the industry has zero tolerance. And we believe that, in instances where that happens ... and, certainly, that needs punishment, but we believe that most of the industry does the right thing. And we want to make sure they have access to things like an accreditation scheme, like Fair Farms, to be able to do that." Fiona Simson, National Farmers' Federation
Per canto suo il segretario nazionale della Australian Workers' Union Daniel Walton ha ribattuto che i cambiamenti proposti dal Governo mirano a distogliere l'attenzione da quelli che ha definito cronici casi di sfruttamento.
"Why is it the next generation of Australians are not looking to get into the agricultural industry? It's a pretty simple reason -- because the pay's dodgy, conditions are dodgy, so they're looking to go elsewhere to try and find decent work. And so what's been left then is these schemes where we get cheap labor coming in to undertake this work, and all we're doing is solidifying the fact that the agricultural industry will continue to have dodgy conditions in place whilst we allow these visa schemes to continue operating." Daniel Walton, AWU