È stato registrato il primo decesso per COVID-19 in più di 10 giorni nel New South Wales, dopo che una donna anziana è morta a causa del virus.
La donna, sull'ottantina, è la 53esima persona a morire di COVID-19 nello stato e la sua morte porta il bilancio nazionale a 361.
NSW Health ha dichiarato che il suo caso è collegato al focolaio della chiesa "Our Lady of Lebanon".
L'ultimo decesso di COVID-19 nel NSW era avvenuto il 1° agosto: un uomo di 83 anni il cui caso era collegato al focolaio del Crossroads Hotel di Casula.
Il NSW ha registrato 12 nuovi casi di COVID-19 nelle 24 ore fino alle 20:00 di mercoledì, di cui quattro collegati a dei focolai noti, tre senza fonte nota e cinque in quarantena in albergo.
Secondo dei dati resi disponibili mercoledì, 19 casi sono collegati alla Tangara School for Girls di Cherrybrook.
L'origine è ancora sconosciuta.
L'epidemia è stata collegata a un vicino centro di studi cattolici dell'Opus Dei, Eremeran, che è stato chiuso per pulizia dopo aver recentemente ospitato cinque studentesse senior che hanno preso parte a un ritiro religioso.
Un terzo caso è stato confermato presso il Our Lady of Mercy College di Parramatta, che rimarrà chiuso fino al 24 agosto per consentire il rintracciamento dei contatti.

Tangara School for Girls in Cherrybrook, northwest of Sydney. Source: AAP
Al personale e agli studenti è stato ordinato di autoisolarsi e di sottoporsi al test.
La scuola pubblica di Parramatta, che è stata chiusa mercoledì dopo che uno studente è risultato positivo, ha riaperto giovedì.
La premier Gladys Berejiklian ha avvertito che il NSW potrebbe aver bisogno di misure più severe per fermare la diffusione del virus e potrebbe essere reso obbligatorio indossare una mascherina sui trasporti pubblici, nei supermercati e alle funzioni religiose.
Berejiklian mercoledì ha ammesso che quello che la preoccupa di più è "la crescita di nuovi casi la cui origine rimane sconosciuta".
La premier ha ribadito che il NSW è in stato di massima allerta mentre cerca di contenere i vari focolai.
Un pub nell'Inner West di Sydney è stato punito con due multe per un totale di 10.000$ per quello che Liquor and Gaming ha definito come un "totale disprezzo" delle misure di sicurezza obbligatorie contro il COVID-19.
Gli ispettori hanno scoperto che il Garry Owen Hotel a Rozelle non era registrato come COVID-safe, ai clienti non venivano chiesti i dettagli per eventualmente contattarli, c'era mancanza d'igiene, i clienti erano autorizzati a socializzare in piedi e non era stata introdotta nessuna regola di distanziamento sociale.
"In pratica, questo locale è stato gestito come se non ci fossero restrizioni", ha detto in un comunicato il Dimitri Argeres, Director of Compliance per Liquor and Gaming.
"Questo non è il momento di facilitare il mescolarsi tra sconosciuti, per non parlare di permettere ai clienti di stare in piedi sul balcone di un pub a bere birre".
Altri otto locali sono stati multati questa settimana per violazioni delle regole per il contenimento del COVID-19, tra cui il Riverview Hotel a Balmain, il Dry Dock Hotel a Balmain, il Padstow Park Hotel, il Padstow Bowling Club, il Marrickville Ritz, il Randwick's Royal Hotel e lo Yai Thai a Gosford.
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