Gli australiani bloccati in Perù, Argentina e Sud Africa avranno l’opportunità di tornare a casa su ulteriori tre voli di recupero per l’emergenza coronavirus.
Il governo federale ha stretto un accordo con Qantas per quanto riguarda i voli, attesi per la settimana prossima.
Giovedì altri 280 australiani hanno preso un volo charter dal Perù organizzato dal governo.
La Ministra degli Esteri Marise Payne ha detto che l’Australia sta cercando soluzioni simili per riportare a casa i propri cittadini dall’India e dalle Filippine durante la pandemia globale.
“Stiamo riportando a casa gli australiani. Stiamo sfruttando le nostre relazioni internazionali e la nostra fantastica rete”, ha detto la senatrice Payne giovedì.
Già a inizio settimana alcuni voli dal Nepal e dalla Cambogia hanno riportato i viaggiatori in Australia.
Ci sono anche migliaia di australiani in India, dove la rigorosa chiusura dei confini ostacola l’uscita delle persone dal Paese.
Marise Payne ha detto che l’Australia sta valutando alcune opzioni per voli charter commerciali e mantiene un dialogo continuo con il governo indiano, il quale ha rafforzato le misure starodinarie di isolamento nel Paese.
“Pensavamo di aver fatto qualche passo in avanti ad inizio settimana, ma poi non ci sono stati progressi, perciò continuiamo a provarci”, ha annunciato.
Agli australiani che si trovano all’estero è stato detto che devono tornare a casa a proprie spese, quando un volo di ritorno dal Perù costa $2550 a persona.
Altri Paesi stanno finanziando i viaggi di ritorno, ma Payne ha segnalato che le tariffe commerciali si applicano ancora agli australiani.
“Nel caso in cui ci sia una reale difficoltà per gli australiani a permettersi quei voli, li incoraggiamo a rivolgersi ad amici e famigliari ai fini di tale processo”, ha sottolineato la Ministra.
Gli australiani devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri e gli incontri devono essere limitati a due persone, a meno che non si sia con un membro del proprio nucleo familiare o abitativo.
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