Da lunedì, chi ha più di 50 anni potrà ricevere la vaccinazione contro il COVID-19 presso il proprio medico di famiglia, o GP.
I vaccini erano precedentemente disponibili per questa fascia di età presso speciali hubs per le vaccinazioni e cliniche respiratorie, ma la campagna vaccinale della fase 2b ora è stata estesa includendo le cliniche dei GP.
Venerdì scorso sono state raggiunte 3 milioni di vaccinazioni in Australia, e il primo ministro Scott Morrison ritiene che la campagna stia procedendo in modo spedito, con un record di 30.000 persone che hanno ricevuto il vaccino sabato.
"Se avete più di 50 anni, andate dai GP che provvedono questo servizio di vaccinazione", ha dichiarato Morrison parlando ai giornalisti a Gladstone, Queensland, domenica scorsa.
"Penso che continueremo a vedere questo aumento [di vaccinazioni effettuate]", ha aggiunto.
Morrison ha dichiarato che l'85 per cento dei residenti nelle strutture per la terza età ha ricevuto il vaccino, ma ha sollecitato chi ha più di 70 anni a farsi vaccinare.
"Quella è per noi una priorità perché se dovesse verificarsi un'epidemia in Australia, sono gli australiani maggiormente a rischio, e ci stiamo focalizzando su questo al momento".
Ma Morrison rimane cauto su quando potranno essere riaperti i confini dell'Australia, nonostante anche alcuni esponenti del suo stesso partito stiano chiedendo una riapertura anticipata.
Il budget federale presentato la settimana scorsa prevede che tutti gli australiani che lo vogliono vengano vaccinati entro la fine dell'anno, ma i voli internazionali non tornerebbero a pieno regime fino alla metà dell'anno prossimo.
Morrison ha dichiarato che entro la fine dell'anno ci sarebbero stati ancora milioni di australiani non vaccinati, contando minorenni e persone che non intendono essere vaccinate.
L'Australia secondo il primo ministro dovrà anche valutare cosa succede nel resto del mondo.
Il Premier del Victoria ad interim James Merlino ritiene che la decisione di riaprire i confini dell'Australia sia sempre dipesa dal successo del programma di vaccinazione del Commonwealth, dall'efficacia del vaccino e dall'assicurarsi che ci sia un hub alternativo per la quarantena.
"Una volta che il vaccino sarà stato somministrato in larga scala, potremo fare ulteriori cambiamenti", ha detto.
Nel frattempo, Morrison ha difeso il sistema di tamponi effettuati in India che ha impedito a circa 70 persone di imbarcarsi sul primo volo per l'Australia, a seguito dello scadere del travel ban applicato al subcontinente.
Circa 80 persone che hanno fatto ritorno sono adesso in quarantena presso la struttura di Howard Springs nel Northern Territory, dopo essere atterrate dall'India sabato scorso.
L'aereo era solo mezzo pieno perché oltre 40 persone sono risultate positive ai tamponi effettuati prima del volo, e circa 30 dei loro contatti stretti sono stati bloccati.
Tuttavia sono emerse alcune incoerenze nei risultati dei tamponi, che hanno aggiunto frustrazione tra i cittadini australiani che volevano fare rientro.
Il primo ministro ha ammesso che l'India è un ambiente molto difficile in cui operare in questo momento.
"Lavoreremo a stretto contatto con Qantas, che ovviamente sta effettuando i test come parte del loro processo e riceveranno tutto il nostro supporto", ha detto Morrison.
"È mia speranza e intenzione far tornare a casa ancora più persone con gli altri voli di rimpatrio nelle prossime settimane".