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"Save Our Southern Italian Dialects" è un progetto internazionale nato a Mildura, nel Victoria, con l'obiettivo di preservare i dialetti dell'Italia meridionale.
L'UNESCO infatti ha dichiarato a rischio di estinzione 30 dialetti italiani. In pericolo, fra i più noti, il sardo, siciliano e napoletano, assieme ad altre lingue locali meno conosciute. Il progetto "Save Our Southern Italian Dialects" vuole proprio salvare alcuni di questi dialetti in pericolo in partire quelli del sud Italia, a partire dal calabrese.
L'ideatrice del progetto è l'italo-australiana Elena Callipari Nemtsas, di origini calabresi, che ci ha spiegato perché ha iniziato a lavorare su questo progetto: " Il dialetto per me rappresnta la conenssione con le mie radici."
Il progetto consiste in una serie di video in cui si parlano i dialetti del sud, a partire dal calabrese, che saranno caricati su una piattaforma digitale per chi voglia di studiarli o perfezionarli.
I video saranno poi organizzati come veri e propri corsi. Uno degli attori in questi video è il padre di Elena, il signor Bruno, arrivato in Australia dalla provincia di Reggio Calabria.
Bruno vive in Australia oltre da 50 anni e ormai l'inglese è la lingua che usa più spesso per comunicare, ma non smette di fare ricorso al dialetto in situazioni sociali e con i suoi amici calabresi che non conoscono l'italiano.
Senza dubbio, per Bruno ci sono alcune espressioni del dialetto e della cultura popolare che tradotte in italiano non hanno la stessa forza evocativa.
"Save Our Southern Italian Dialects" vuole creare un archivio digitale che possa servire anche a chi voglia recuperare il dialetto come lingua materna come nel caso di Elena.
Al progetto lavora anche il Professor Steve Sacco, un italo-americano che vive negli USA e che come Elena ha origini calabresi.
Il professor Sacco non conosceva il dialetto e anche l'italiano è arrivato nella sua vita da adulto, per esigenze professionali.
Il dialetto ha permesso al Professor Sacco di riconnettersi alle proprie radici culturali.
"Save Our Southern Italian Dialects" ha il sostegno di una organizzazione americana che si chiama 7000 languages, trovate maggiori informazioni sul progetto sulla pagina .