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Da molti anni l’isola di Nauru, insieme a quella di Manus in Papua Nuova Guinea, è la sede dei cosiddetti “off-shore processing centres, ovvero i centri di detenzione dove i richiedenti asilo vengono trattenuti in attesa del disbrigo delle pratiche di riconoscimento.
Durante l’ottobre del 2018, le Nazioni Unite hanno intimato al governo australiano di chiudere i centri per lo stato di ‘crisi allarmante’ delle condizioni di salute dei rifugiati e richiedenti asilo sull’isola, tanto che la portavoce della sede UNHCR di Canberra, Catherine Stubberfield, aveva denunciato il ‘collasso’ dei servizi sanitari.
Questo dopo che una equipe di dottori di Medici Senza Frontiere era stata costretta a lasciare l’isola, lasciando i rifugiati, spesso in condizioni fisiche e psicologiche precarie, senza le adeguate coperture mediche.
Sara Giorgi è una psicologa del team di Medici Senza Frontiere che fino al luglio del 2018 si trovava sull'isola di Nauru per dare assistenza mentale ai rifugiati e ai richiedenti asilo.

A cluster of corrugated iron huts resembling military barracks jut out of Nauru's sweltering rocky landscape to reveal refugee settlement camp number five. Source: MIKE LEYRAL
Sara ha raccontato ai microfoni si SBS Italian che, nei suoi dieci anni di impegno nell’organizzazione internazionale e dopo aver lavorato in contesti di crisi come zone di conflitto o colpite da disastri naturali, non ha mai vissuta una situazione terribile quanto quella di Nauru.
Sara ha lavorato anche sull’isola di Lesbo in Grecia e in Nicaragua: “In Grecia abbiamo un programma per vittime di tortura ma i dati che abbiamo raccolto per quanto siano allarmanti [...] non arrivano a quelli riscontrati a Nauru.”
o "Disperazione senza fine" è il titolo del rapporto che il team di MSF ha prodotto quando a fine luglio ha lasciato l'isola. Nel rapporto, Medici Senza Frontiere riporta anche che, tra i 208 richiedenti asilo e rifugiati assistiti, 124 hanno pensato di togliersi la vita e 63 hanno tentato il suicidio.
Inoltre è stata diagnosticata a 12 pazienti adulti e bambini la “sindrome da rassegnazione”, una condizione psichiatrica in cui le persone arrivano a uno stato semi-comatoso, sono incapaci anche di mangiare o bere e hanno bisogno di cure mediche per restare in vita.
Ma la questione centri di detenzione non riguarda solo i centri off-shore, ma anche i centri in territorio australiano. Già nel 2016 il governo aveva annunciato la chiusura di alcuni centri di detenzione in Australia che, secondo i piani, si sarebbero dovute completare entro due anni. Su questa intenzione è tornato anche il più recente governo Morrison, che ha annunciato la chiusura di due centri di Sydney e Melbourne.
Secondo quanto dichiarato dalla Coalizione, la chiusura è dovuta al ridotto numero di imbarcazioni che sono arrivate, grazie alle politiche portate avanti dal Governo in materia di immigrazione.
Il ministro dell'immigrazione, David Coleman, ha dichiarato che il governo ha sotto controllo la sicurezza dei confini nazionali. "We have got the Australian borders under control. As a consequence of that the flow of boats has stopped and as a consequence of that we are able to close those detention centres. So from 10,000 people in detention in July of 2013 we now have 1,250. So a very significant reduction and that's because the boats have stopped."
Dopo quasi 40 anni quindi si sono chiuse le porte del centro di detenzione di Maribyrnong e i detenuti sono stati trasferiti in altri centri. La Coalizione intende inoltre chiudere entro la fine dell'anno Villawood, il centro ad alta sicurezza di Sydney, facendo risparmiare ai contribuenti mezzo miliardo di dollari.
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L'anno scorso erano detenuti 170 uomini a Maribyrnong e quasi 500 a Villawood. Secondo il ministero, la maggior parte dei detenuti viene da Iran, Nuova Zelanda e Vietnam. I due centri hanno visto negli anni numerosi tentativi di fuga, scioperi della fame e proteste diffuse. "This is old news. These things were announced years ago and Mr Dutton expects to be patted on the back for his failure to fulfil timelines. Blaxland's closing later this year but Maribyrnong was supposed to be closed last year, earlier last year and the government failed to fulfil that."
Ma il ministro ombra dell'immigrazione laburista, Shayne Neumann ha accusato il governo di essere in ritardo con i tempi e di volersi prendere dei meriti per non aver rispettato le scadenze.